Vaticano – Consegna della “Positio super martyrio” dei Servi di Dio Rodolfo Lunkenbein e Simão Bororo

29 Novembre 2024

(ANS – Città del Vaticano) – Il 28 novembre 2024 è stato consegnato presso il Dicastero delle Cause dei Santi in Vaticano il volume della Positio super martyrio dei Servi di Dio Rodolfo Lunkenbein e Simão Bororo.

La Positio ha avuto come relatore Mons. Maurizio Tagliaferri, come Postulatore don Pierluigi Cameroni, SDB, come Collaboratrice la dott.ssa Mariafrancesca Oggianu. Elementi strutturali della Positio – che presenta in modo articolato ed approfondito tutto l’apparato probatorio documentale e testificale riguardante la vita, il martirio e la fama di martirio dei Servi di Dio – sono: una breve presentazione da parte del Relatore; l’Informatio super martyrio, ossia la parte teologica nella quale viene dimostrato il martirio materiale e formale dei Servi di Dio; i due Summarium con le prove testificali e documentali; le Sezioni ultime e l’apparato iconografico.

Dopo la consegna, la Positio sarà esaminata dai Consultori Teologi del Dicastero delle Cause dei Santi. Quindi, sarà studiata dai Cardinali e Vescovi: queste articolate tappe di studio e valutazione permetteranno al Sommo Pontefice, in caso di esito positivo, di promulgare il Decreto sul martirio dei Servi di Dio.

Tale notizia ha suscitato grande gioia nelle Ispettorie salesiane di Campo Grande (Brasile) e della Germania, oltre che nelle diocesi di Barra do Garças (Mato Grosso) e di Bamberga (Germania).

Don Rodolfo Lunkenbein, salesiano sacerdote, nacque in Germania a Döringstadt, vicino a Bamberga, il 1˚ aprile 1939. I genitori erano piccoli contadini. Rodolfo era il secondo di tre fratelli. In quinta elementare conobbe la vita di Don Bosco e maturò il desiderio di essere missionario. Con l’aiuto del parroco entrò nell’aspirantato salesiano di Buxheim. A vent’anni si trasferì per il noviziato a San Paolo, in Brasile, e nel 1963 svolse il tirocinio a Meruri (Mato Grosso), in missione tra gli indigeni Bororo. Dal 1965 al 1969 ritornò in Germania, per gli studi teologici a Benediktenbeuern. Venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1969 e subito tornò tra gli indigeni a Meruri. Nel 1972 partecipò alla fondazione del “Consiglio Indigenista Missionario” (CIMI), per difendere i diritti delle popolazioni indigene di possedere un territorio che garantisse la loro sopravvivenza. Negli ultimi tre anni di vita fu il Direttore della missione di Meruri. In quegli anni non mancarono minacce di morte da parte dei coloni, ma continuò a svolgere il suo lavoro pastorale fino al il 15 luglio 1976, giorno in cui fu ucciso, insieme al laico Simão Bororo, da un gruppo di circa settanta “fazendeiros” (coloni) armati.

Il laico Simão Cristiano Koge Kudugodu, detto “Simão Bororo”, nacque a Meruri (Mato Grosso, Brasile) il 28 ottobre 1937. Dopo gli studi elementari, andò a lavorare tra i cercatori di diamanti. Rientrato a Meruri, nel 1957 fu invitato ad accompagnare un gruppo di missionari tra gli Xavantes, nella missione di Santa Terezinha. Negli anni 1962-1964 partecipò a Meruri alla costruzione delle prime case di mattoni per le famiglie Bororo. Divenne un muratore e dedicò il resto della sua vita a questo mestiere, collaborando nella missione. Fu ferito a morte il 15 luglio 1976, mentre tentava di difendere e proteggere la vita del salesiano don Rodolfo Lunkenbein. Morì lo stesso giorno, perdonando i suoi carnefici, mentre un aereo lo portava nell’ospedale cittadino.

Don Rodolfo Lunkenbein e Simão Bororo fanno parte di quella lunga schiera di missionari cattolici e di indigeni, assassinati mentre accompagnavano, evangelizzavano e lottavano insieme agli indios per i loro diritti. La lotta per la difesa della terra, dei popoli che la abitano e delle sue immense ricchezze naturali, culturali e spirituali, è stata ed è tuttora fecondata dal sangue di martiri.

Il motto sacerdotale che don Lunkenbein scelse per la sua ordinazione era: “Sono venuto per servire e dare la vita” (Mc 10,45), e nella sua ultima visita in Germania (1974), la madre lo pregava di fare attenzione, perché l'avevano informata dei rischi che correva suo figlio. Ma lui rispose: “Madre, perché ti preoccupi? Non c’è niente di più bello che morire per la causa di Dio. Questo sarebbe il mio sogno”.

InfoANS

ANS - "Agenzia iNfo Salesiana" - è un periodico plurisettimanale telematico, organo di comunicazione della Congregazione Salesiana, iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma, n. 153/2007.

Questo sito utilizza cookie anche di terze parti, per migliorare l'esperienza utente e per motivi statistici. Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più o negare il consenso clicca il tasto "Ulteriori informazioni".