Dalle origini fino ad oggi, l’ICa ha avvertito una forte identità educativa e “pedagogica” sia come collocazione e ambientazione istituzionale-accademica (prima facendo parte integrante dell’Istituto di Pedagogia, poi della Facoltà di Scienze dell’Educazione), sia come radice ecclesiale e carismatica per l’originaria vocazione educativa e tipicamente “catechistica” della Congregazione dei Salesiani di Don Bosco (cf. Cost. SDB, 34).
Nell’attuale contingenza storica in cui si avverte da una parte l’“emergenza e l’urgenza educativa” e dall’altra una diffusa “latenza educativa”, emarginazione, se non proprio “rimozione” della prospettiva pedagogica, l’ICa ha sentito l’esigenza di coinvolgere nella riflessione quanti hanno a cuore l’educazione della vita e della fede di singoli e comunità, dei soggetti in ogni età e in ogni condizione di vita, per un rinnovato impegno sul campo dinamiche educative innovative, fedeli e creative a un tempo. L’anima educativa della catechesi esige un ripensamento e una ri-espressione facendo memoria del passato, guardando le sfide del presente e sognando nuove vie di ricerca di senso alla luce del Vangelo e secondo le nuove energie “spirituali” (secondo la creatività dello Spirito) che in maniera germinale stanno affiorando dal terreno umano ed ecclesiale.
La scelta della titolazione dell’evento, “simposio”, porta con sé il desiderio di un ampio coinvolgimento di riflessione, in cui, a vario titolo e secondo la propria singolarità e provenienza geografica e culturale, tutti possono intervenire e prendere parte per l’approfondimento e lo sviluppo tematico. È stata scelta questa modalità più snella rispetto ad un Congresso o ad un Convegno, perché permette di avere degli “assaggi” e degli “input” agili e speriamo significativi ed efficaci sul tema, al fine di essere un punto di arrivo e di partenza per una riflessione più concertata, frutto di un ampio confronto.
Il Simposio è stato preparato da un’indagine che ha coinvolto gli Exallievi dal 2000 al 2020, e un’articolata e ampia intervista a cui hanno partecipato ben 41 catecheti di tutto il mondo. Inoltre, dal 4 al 12 novembre nell’atrio della Università è allestita una mostra che illustra per decadi la storia dell’Istituto, attraverso l’esposizione di fotografie, testi e documenti, nonché le tante pubblicazioni dell’ICa nell’ambito della pedagogia religiosa e della catechetica.
Il simposio dell’8-9 novembre, si muove attraverso tre momenti: il primo di carattere storico-retrospettivo sul passato, il secondo di carattere analitico-interpretativo sul presente, il terzo di carattere prospettico-prognostico che apre al futuro della dimensione “educativa” della catechesi.
Intervengono illustri catecheti provenienti da varie parti del mondo: Carolina Bacher Martinez (Argentina), Giuseppe Biancardi (Italia), Francesco Cosentino (Italia), André Fossion (Belgio), Roberto Franchini (Italia), Thomas Henry Groome (Stati Uniti d’America), Albertine Ilunga Nkulu (Congo), Luciano Meddi (Italia), Marijana Mohorić (Croazia), Joël Molinario (Francia), Luis Resines (Spagna), Pier Cesare Rivoltella (Italia), Jerome Vallabaraj (India). Moderano le varie fasi del Simposio: Benny Joseph, Antony Christy Lourdunathan, Ubaldo Montisci e Giuseppe Ruta, membri dell’ICa e promotori dell’iniziativa.
Daranno il loro augurio e saluto: il Card. Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), il Card. Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore Emerito dei Salesiani; Don Stefano Martoglio, Gran Cancelliere dell’UPS, e Don Andrea Bozzolo, Rettor Magnifico dell’UPS; Mons. Valentino Bulgarelli, Sottosegretario della CEI e Direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale, don Simone Bruno, Direttore Editoriale delle Edizioni San Paolo, e don Walter Rossi, Direttore Responsabile di Dossier Catechista dell’editrice Elledici.
Saranno presenti e si collegheranno online numerosi amici dell’ICa, allievi ed exallievi, nonché cultori di catechetica.
Consapevoli che perfino il termine “catechesi” con le sue declinazioni verbali, sostantivate e aggettivali, manifesta diverse e differenti criticità, si ipotizza che l’indugio riflessivo sull’indole antropologica, educativa e formativa possa fare chiarezza in merito e ridare ai processi di maturazione umana e di fede nuova linfa e vitalità. Il servizio reso in più di settant’anni potrà continuare sia in ambito accademico, sia nell’ambito della formazione permanente e l’avvio all’autoformazione per i tanti Exallievi dell’ICa sparsi nei cinque continenti e per quanti vorranno associarsi a questo movimento di aggiornamento e di crescita culturale.
L’ICa di Roma crede che questa scommessa vada tentata, con la convinzione che valga la pena ogni sforzo volto a rinnovare l’impegno nel promuovere ancora con coraggio e determinazione questo antiquum ministerium ecclesiale nell’orizzonte più ampio dell’evangelizzazione e dell’umanizzazione del mondo.
A fondo pagina è disponibile il programma dettagliato dell’evento.