Il contesto di questo corso è particolarmente rilevante considerando i dati del “Peace Research Institute Oslo” (Istituto di ricerca sulla pace di Oslo – PRIO, in inglese), secondo i quali nel 2022 circa 468 milioni di bambini vivevano in zone di conflitto. Questi bambini, spesso coinvolti direttamente nei combattimenti, sono esposti a violenze e a una drastica riduzione della loro sicurezza e benessere. In particolare, le aree entro 50 km da zone di conflitto ad alta intensità ospitavano 250 milioni di bambini, evidenziando un aumento del 12% rispetto all’anno precedente.
Le Ispettorie salesiane situate in queste aree di conflitto condividono le sofferenze delle popolazioni locali e hanno espresso la necessità di un intervento strutturale. La risposta è arrivata dalla Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana, che ha sviluppato un percorso formativo pilota per 22 partecipanti dal Medio Oriente e dall’Ucraina. Questo programma si propone di fornire un modello salesiano di educazione e supporto psicologico, applicabile anche ad altri contesti di emergenza.
I docenti dell’Università Pontificia Salesiana, in collaborazione con colleghi dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE), hanno progettato il corso in risposta diretta ai bisogni espressi dai partecipanti.
Il focus del corso è preparare formatori in grado di operare nei loro contesti di origine, trasmettendo competenze per trasformare l’ambiente socioeducativo e gestire in modo preventivo le esperienze traumatiche.
Il programma è suddiviso in tre aree tematiche: pedagogica, psicologica e salesiana, guidate da esperti in ciascuna disciplina. Il corso prevede la costruzione di percorsi di psicoeducazione nel tipico stile salesiano, volti a promuovere le risorse personali e lo sviluppo di competenze trasversali per la vita.