RMG – Le Strenne dei Rettori Maggiori Salesiani: Don Rua

14 Dicembre 2023

(ANS – Roma) – Sul Beato Don Michele Rua e sulla sua fedeltà a Don Bosco molto si è già scritto: dal celebre episodio in cui lo stesso Santo dei Giovani gli disse “noi due faremo tutto a metà”, alla definizione che gli diede Paolo VI nell’omelia della Messa per la sua beatificazione: “Don Rua è stato fedelissimo, perciò il più umile e insieme il più valoroso figlio di Don Bosco”; fino all’appellativo a lui attribuito di “regola vivente”. In effetti, anche nell’ambito della Strenna, Don Rua fece quanto da lui compiuto nel lungo Rettorato al servizio della Congregazione salesiana: mantenne, portò avanti e consolidò il lavoro avviato dal Fondatore.

Quando egli subentrò a Don Bosco nella guida e nel governo della Società Salesiana, nel 1888, le case salesiane erano già aumentate e diffuse nel mondo; così egli dava la Strenna di persona ai giovani dell’Oratorio di Valdocco, mentre inviava il messaggio tramite posta alle diverse opere salesiane, dando mandato ai rispettivi Direttori di darne lettura a suo nome alla fine dell’anno.

Aumentando le opere e consolidandosi la Congregazione, sparì dunque la Strenna personale che Don Bosco ancora ogni tanto dava singolarmente ai ragazzi: ma ancora, nella maggior parte dei casi, non vi era una forma univoca, dato che si prediligeva consegnare una strenna ai salesiani e una ai giovani.

Dei 22 anni di rettorato di Don Rua si conservano 18 strenne, più una dubbia (quella del 1892, tratta dal Bollettino Salesiano dell’epoca).

Seguendo il tracciato del Fondatore anche in tutto ciò che concerneva la strenna (clima, attesa, senso, valore), Don Rua si mantenne fedele anche nei temi più spesso affrontati: l’Eucaristia, la Confessione, la Madonna… Oltre alla devozione al Sacro Cuore di Gesù, un vero tema portante delle sue edizioni. E, ovviamente, non potevano mancare nemmeno quelle specialmente dedicate a Don Bosco.

Quanto alle strenne rivolte esclusivamente ai salesiani, invece, in esse prevale il richiamo agli strumenti per una buona vita salesiana, come gli studi e le letture, o l’osservanza delle regole e dei propri doveri per santificarsi.

A livello di struttura, infine, le strenne di Don Rua si caratterizzano per essere piuttosto brevi nella formulazione e a volte anche già impostate nella forma di una giaculatoria.

Ecco, dunque, i messaggi delle Strenne offerti da Don Rua:

1890: “Studi letterari”. Lettera Circolare n. 4 del 27.12.1889. “Questa lettera abbiatela come mia strenna pel 1890”. (Studio dei classici latini. Autori italiani. Sul modo di insegnare).

1892: Per il giubileo delle Opere di D. Bosco - ossia – “le Letture Cattoliche di Torino”. “Sarebbe questa certamente una fra le Strenne più care e gradite, che si potrebbe regalare alla venerata memoria di D. Bosco, nella fausta e felice circostanza del primo Glorioso Giubileo dell’istituzione delle Opere sue”.

1894: “A tutti gli Ispettori e Direttori: una santa sollecitudine di rispondere alle circolari mensili con prontezza ed esattezza. Raccomanda inoltre: 1° Che i Direttori, ove possano, tengano la conferenza ai Cooperatori Salesiani nella ricorrenza della festa di S. Francesco di Sales. 2° Raccomandiamo agli alunni l’associazione alle Letture Cattoliche. 3° Facciano leggere in pubblico ogni mese il Bollettino Salesiano e si adoperino a procacciare nuovi zelanti Cooperatori”.

1895: “A tutti i Salesiani: Estote ergo perfecti, sicut et Pater vester coelestis perfectus est; - commentando che quanto più grande sarà il nostro impegno per arrivare alla perfezione, tanti più grandi ci verranno gli aiuti da Dio, secondo quelle altre parole dello stesso nostro Divin Salvatore: - Beati qui esuriunt et sitiunt jistitiam, quoniam ipsi saturabuntur”.

1896: - Ai salesiani: “Dum tempus habemus, operemur bonum. In ogni circostanza cerchiamo che cosa possiamo fare di bene, e facciamolo volentieri e con generosità per amore del Signore”.

- Ai giovani: “Estote parati, quia qua hora non putatis, Filius hominis veniet; perciò studiare di mantenersi ognora in grazia di Dio, ricorrendo con frequenza ai SS. Sacramenti, che sono la fonte della grazia”.

1897: - Ai Salesiani: “Il Signore ci dice: Deliciae meae esse cum filius hominis; e ce lo dimostra nel SS. Sacramento dell’Eucarestia. Alla nostra volta corrispondiamo con la più viva devozione al SS. Sacramento, e con zelo per propagarla negli altri”.

- Ai giovani e ai famigli: “Si frequenti la confessione settimanale, o almeno ogni 15 giorni, e si faccia la comunione secondo il consiglio del confessore”.

1898: A tutti i Soci: “Per amore di Gesù esattezza in tutti i doveri di pietà e di occupazioni”.

1899: A tutti: “Una speciale e fervorosa sollecitudine nel risarcire il Cuore Sacratissimo di Gesù dalle offese ed oltraggi ricevuti durante questo secolo”.

1900: - Ai Salesiani: “1. Ricambiare con vivo affetto di riconoscenza Gesù, vittima del suo amore per noi, specialmente col sacrificio della nostra volontà, mediante l’esercizio di volenterosa e allegra obbedienza. 2. Consolare la celeste nostra Patrona Maria SS. Ausiliatrice coltivando diligentemente il bel giglio della purità”.

- Agli alunni: “1. Solennizzare con particolare divozione il primo venerdì d’ogni mese in onore del Sacro Cuore di Gesù. 2. Chiedere soventi volte la grazia a Maria SS. Ausiliatrice di condurre vita virtuosa, perché sia seguita da una buona morte nel nuovo secolo”.

1901: “Dopo esserci consacrati al Cuore di Gesù deve essere nostro continuo studio di vivere ed occuparci in modo da contentare sempre quell’amabilissimo Cuore. - Ogni mattina diremo: ‘O Maria Ausiliatrice, aiutatemi affinché non abbia in questo giorno a disgustare il Cuore Sacratissimo di Gesù’”.

1902: “Charitas Christi Urgeat Nos: studiamoci di imitare i due esemplari che il Signore ci diede, San Francesco di Sales ed il nostro buon Padre Don Bosco. - In ogni difficoltà ricordiamoci che abbiamo una Madre quanto mai tenera e potente in Maria Ausiliatrice”.

1903: Ai Salesiani: “L’osservanza delle Regole e la virtù dell’umiltà, che deve essere fondamento di tutta la perfezione: Deus superbis resistit, humilibus autem dat gratiam.

- “Per tutti augura l’allegria (Servite Domino in laetitia) ricordando a tutti che la vera allegria nasce dalla mondezza dell’anima e dall’unione con Dio”.

1904: “Per tutti i Salesiani, Allievi e Famigli, in quest’anno giubilare della definizione del dogma dell’Immacolata Concezione, inculca una tenera divozione a Maria Ausiliatrice Immacolata, con fermo proposito di evitare ad onore di Lei non solo le gravi mancanze, ma altresì le leggere deliberate”.

1905: - Ai Salesiani: “Zelo per propagare la devozione alla Vergine Immacolata Ausiliatrice”, e “come fioretto ad onore della Madonna, fraterna carità”.

- Agli alunni e quanti dimorano nelle nostre case: “Appena svegliati e alla sera appena coricati, baciar la medaglia, o l’abitino, dicendo la giaculatoria: ‘Sia benedetta la Santa e Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria Madre di Dio’”.

1906: “Gran diligenza per far bene la confessione, eccitandosi a vivo pentimento delle proprie colpe. - AI mattino appena svegliati, dire la giaculatoria: ‘Dolce Cuor del mio Gesù, non ti voglio offender più’”.

1907: “Frequente Comunione con la debita preparazione e il conveniente ringraziamento, non mai più breve d’un quarto d’ora; - Al mattino appena svegliati dire la giaculatoria: ‘Dolce Cuore del mio Gesù, fai che io t’ami sempre più’”.

1908: A tutti: “Pratica della virtù dell’umiltà, fondamento di nostra perfezione colla giaculatoria: ‘Gesù mite ed umile di cuore, fate il cuor mio simile al vostro’”.

- Ai salesiani: “In ossequio alla qualità di Venerabile decretata al nostro caro Padre aggiunge, ‘lo studio e la pratica del sistema preventivo, tanto da lui inculcato’”.

1909: “Fili, conserva tempus, et tempus conservabit te. Giaculatoria: Gesù nella mia mente, Gesù nella mia bocca, Gesù nel mio cuore”.

- Ai Salesiani aggiunge: “Undique captare profectum”.

1910: - Ai Salesiani: “Esattezza nell’obbedienza; Generosità verso il Cuore Sacratissimo di Gesù, lavorando e soffrendo volentieri per Lui”.

- Ai Giovani: “Carità fra di loro; Fuggire le mormorazioni e i cattivi discorsi”.                   

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