Tra i documenti e le fotografie del prestigioso archivio è stato ritrovato un oggetto davvero prezioso: una lettera originale scritta da Don Bosco. La missiva, datata 30 settembre 1885, è custodita in una teca. Si tratta di una lettera presente nelle Memorie Biografiche (Volume XVII, Cap. XXII, p. 622).
“Questa reliquia si aggiunge ad altre straordinarie reliquie che la nostra Ispettoria conserva con singolare affetto – scrivono dall’Ispettoria di Recife – il calice e la patena usati da Don Bosco, simboli della prima fonte di tutta la sua attività educativa; una stola sacerdotale, segno della sua vocazione e santità vissuta fino all'ultimo respiro a favore dei giovani e ora la lettera che rivela l'impegno missionario della sua opera che per divina provvidenza ci è pervenuta”, proseguono.
Si riporta di seguito il testo della lettera:
Carissimo D. Giordano,
Con piacere grande io e i tuoi compagni abbiamo ricevute le tue lettere e ne abbiamo fatta lettura in questi spirituali esercizii. Questi scritti ci saranno sempre graditi quando ne invierai.
Avrai certamente non poche difficoltà specialmente nel principio di una missione così estesa come è quella di S. Paolo, non è vero?
Tu devi pertanto adoperarti a cercare dei compagni e a farti delle vocazioni. MI assicurano che queste sono molto rare; perciò se riesci a scoprirne qualcuna dovrai fare qualunque fatica e qualsiasi spesa pecuniaria che a noi sia possibile per riuscire.
Qui noi ne abbiamo molte, tuttavia se potessi mandarmene anche qualche centinaio ci faresti piacere, e noi procureremmo d'istruirli e rimandarteli, ma in grado di poterti coadiuvare nelle missioni fino al Matto Grosso.
Nei prossimi esercizii od in altre occasioni in cui potrai parlare ai nostri confratelli, dirai che io sono informato che la messe è molta e scarso il numero degli operai, ma noi pregheremo e l'aiuto di Dio non ci mancherà a provvederne quanti saranno necessarii.
Sono qui a S. Benigno con 160 novizii che fanno gli esercizii per emettere i loro voti. Predicatori sono D. Francesia e D. Lemoyne che più volte hanno parlato di te e de' tuoi compagni.
Numero pari fu una muta antecedente, ma quelli sono ascritti che nella prossima settimana cominceranno il loro regolare anno di noviziato.
Addio, o sempre caro D. Giordano, abbiti cura della sanità. Il Signore benedica te, benedica quei nostri confratelli che lavorano teco e guadagnano molte anime al cielo. Salutami tutti da parte mia e dirai loro che ogni dì nella Santa Messa prego Gesù e Maria che ci aiutino a guadagnare molte anime ed essere tutti un giorno felici nel tempo e nella beata eternità. Amen.
Tutti i nostri confratelli ti salutano e pregano per te. Voi poi pregate incessantemente pel Vostro
S. Benigno, 30 sett. 1885.
Aff.mo tuo amico in G. C.
Sac. GIO. BOSCO.