Liberia – Rendere possibile la condivisione della felicità

(ANS – Monrovia) – Don Nicola Ciarapica è da oltre 25 anni missionario nell’Africa occidentale, tra Nigeria e Liberia, paese nel quale ha anche fronteggiato la crisi dell’Ebola. Questo è il racconto della sua storia.

La vocazione missionaria è una conseguenza e sviluppo della mia vocazione salesiana e sacerdotale. Sono state “voci” provocanti le testimonianze e le letture di missionari nel periodo della mia adolescenza, la presa di coscienza della vastità dei confini della Chiesa e della identità della Chiesa di essere “lievito” nel mondo. L’inizio del Progetto Africa è stato, infine, l’opportunità di concretizzarla.

Una delle motivazioni è stata quella di rendere possibile la condivisione della felicità che viene dal vivere tutti la Dignità di Figli di Dio che è Padre Nostro (dignità che ingloba e da significato a tutti i diritti umani). Ricordo quando a 40 anni sono passato a vivere dall’Italia in Africa sub-Sahariana, la difficoltà di comunicare, di relazionarmi con le persone, con un mondo nuovo di persone.

Già era difficile capirsi per la lingua … quanto più capire e accettare il modo nuovo di concepire la vita e la morte, i ruoli e l’importanza nella vita sociale dell’anziano, dell’adulto, del giovane, collaborare nei modi e sistemi di educare le nuove generazioni … Dovermi accettare come uno che non sa e che deve imparare ancora molto… dover essere paziente con me stesso e aspettare tempi lunghi prima di capire cosa fare e come farlo.

Questo però mi ha aiutato a capire che un aspetto importante della missione non è tanto nel fare, ma nell’amore che viene richiesto e ci si mette nelle relazioni. Devo ringraziare il Signore che ha disseminato la mia vita in missione di tante gioie.

Riguardando - dai miei 68 anni - come si è svolta e realizzata la mia esistenza fino ad ora, devo dire che non avrei mai pensato per me progetti così come la vocazione missionaria mi ha portato a vivere. Mai avrei pensato di poter raggiungere orizzonti così vasti, di trovarmi a poter condividere la mia vita con tante persone e popoli, di esercitare il servizio sacerdotale in ambienti e culture così varie che la vita missionaria mi ha offerto.

Un’altra gioia che la missione dove sono stato mi ha dato, è molto simile a quella che i genitori hanno quando vedono i loro figli riuscire nella vita. La missione di Onitsha (che è la missione che l’Ispettoria Adriatica - la mia Ispettoria di origine - ha iniziato e in cui ho lavorato per i primi 22 anni di missione) aveva già generato 40 salesiani, di cui due che hanno fatto la domanda di missione “ad gentes”.

In Onitsha è sorto il primo gruppo di Exallievi ed Exallieve di Don Bosco della Nigeria, il primo Volontario con Don Bosco (CDB) dell’Africa … Vivere con la certezza di quello che il Signore ci ha detto: “Io sono con voi, sempre …” ed essere coscienti che ci chiama a collaborare con Lui che vuole essere nel mondo vita, anima, gioia. La vocazione missionaria è fare sì che Lui sia l’Emmanuele: “il Dio con noi”.

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