La celebrazione ha visto una bella e ricca partecipazione dei Consiglieri Generali, di numerosi salesiani e di tantissimi fedeli, giunti alla Basilica del Sacro Cuore per rendere omaggio al Santo dei Giovani.
Durante l’omelia, il Cardinale Versaldi ha dapprima esortato i presenti a guardare con attenzione e meditazione alla testimonianza di San Giovanni Bosco, ricordando come essa sia un riflesso dell’amore incondizionato di Dio. Successivamente ha voluto ricordare alcune delle caratteristiche principali di Don Bosco, cercando di “ri-attualizzarle, ri-meditarle e ravviarle nel nostro cuore”.
“Possiamo dire innanzitutto che San Giovanni Bosco fu conquistato dall’amore di Dio – ha affermato il Cardinale Versaldi –. Prima di amare gli altri, infatti, dobbiamo sentirci amati dal Signore. E San Giovanni Bosco ha saputo comprendere per sé, e poi trasmettere agli altri, l’amore incarnato del Signore”.
Il Cardinale si è quindi soffermato proprio su questo aspetto dell’“amore incarnato”, che recentemente Papa Francesco ha ripreso, per ricordarci che “è simboleggiato dal Cuore di Gesù, inteso non solo come sede dei sentimenti, ma come la parte più autentica di noi stessi”. E parlando del Sacro Cuore di Gesù non poteva certo mancare un riferimento al luogo in cui si è svolta la celebrazione, ovvero la Basilica del Sacro Cuore di Roma, per la quale San Giovanni Bosco si adoperò instancabilmente, nonostante la sua salute, su mandato di Papa Leone XII.
Il secondo aspetto su cui il Cardinale Versaldi ha invitato i fedeli a riflettere è stato il saper donare l’amore di Dio agli altri. E, come è noto a tutti, Don Bosco riversò il suo amore soprattutto sui giovani. Lui, che aveva sperimentato la durezza della vita, si dedicò in special modo ai tanti giovani poveri, che vivevano in miseria, disprezzati, isolati, facilmente portati a delinquere. Don Bosco si impegnò ad attrarre i giovani, ad avvicinarli al bene non attraverso una forma di costrizione, ma dando loro un esempio positivo.
“San Giovanni Bosco ha donato tutta la sua vita ai giovani – ha sottolineato il Cardinale Versaldi –. Con intuizione e intelligenza, Don Bosco seppe costruire un modo di educare che dava fiducia ai giovani, anche a quelli più sbandati ed emarginati, che non avevano amicizie e che nessuno stimava”.
Largo spazio, durante l’omelia, è stato dato quindi alla nascita dell’Oratorio, un luogo di incontro, un luogo capace di accogliere tutti i giovani e di dare loro nuove opportunità, in un contesto di allegria e divertimento. Questa attenzione alla gioia, ha riflettuto ancora il Cardinale Versaldi, è testimonianza di una pedagogia raffinata e positiva, “in tempi che erano invece piuttosto rigorosi e pessimisti”.
La terza e ultima caratteristica messa in luce è stata l’attenzione per le anime, Da mihi animas cetera tolle, “perché Don Bosco aveva in mente che la maggiore carità è quella di portare le persone alla salvezza eterna”. Ed ecco che quindi l’Oratorio diventa un luogo di preghiera e di istruzione e anche un esempio da seguire, ancora oggi.
“Noi cristiani, noi credenti dobbiamo collaborare con tutti, anche con i non credenti, anche con le autorità statali, per promuovere il benessere, la salute e l’istruzione. Ma non possiamo limitarci a questo – ha proseguito il Cardinale Versaldi –. Dobbiamo sempre tener presente che la salvezza eterna è il vero e sommo bene per ogni creatura e che alle opere di carità ‘corporali’ dobbiamo sempre unire le opere di carità spirituali”.
In conclusione, volendo attualizzare gli insegnamenti di Don Bosco, il Cardinale ha rinnovato l’esortazione ai salesiani ad accompagnare i giovani, nelle sfide e nelle difficoltà contemporanee. Ha ricordato poi che se San Giovanni Bosco incontrasse i giovani di oggi – forse meno poveri materialmente, ma più poveri spiritualmente e culturalmente – saprebbe di certo cosa fare, anche davanti alle insidie più grandi.
https://www.infoans.org/component/k2/item/23359-italia-la-festa-di-san-giovanni-bosco-presso-la-basilica-del-sacro-cuore-di-roma#sigProIdafa1456d5b