Stati Uniti – Nella Giornata Internazionale della Felicità, “Salesian Missions” evidenzia i programmi in favore dei giovani svantaggiati

20 Marzo 2024

(ANS – New Rochelle) – “Salesian Missions”, la Procura Missionaria salesiana con sede a New Rochelle, negli Stati Uniti, si unisce alle organizzazioni umanitarie e ai Paesi di tutto il mondo per celebrare la Giornata Internazionale della Felicità, che cade ogni anno il 20 marzo e che è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per riconoscere la felicità come “obiettivo umano fondamentale”. Con questa Giornata, si chiede “un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova la felicità e il benessere di tutte le persone”.

La giornata è coordinata da “Azione per la Felicità”, un movimento no-profit con oltre 623.000 membri provenienti da 193 Paesi, ed è sostenuta da una collaborazione di organizzazioni che condividono le stesse idee. È stata istituita come un modo per ispirare, mobilitare e far progredire il movimento globale della felicità. Nel 2015, poi, le Nazioni Unite hanno lanciato i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che mirano a porre fine alla povertà, a ridurre le disuguaglianze e a proteggere il pianeta - tre aspetti chiave che portano al benessere e alla felicità.

“I salesiani in tutto il mondo si concentrano sul potenziamento dei giovani attraverso l’istruzione, in modo che possano vivere una vita più soddisfacente e felice – ha dichiarato don Michael Conway, Direttore di ‘Salesian Missions’ –. I salesiani sanno che quando i giovani possono accedere all’educazione, sono in grado di realizzare i propri sogni, di costruire una rete sicura con i loro coetanei e con gli adulti e di pianificare il loro futuro. La formazione di competenze avanzate, attraverso le scuole professionali e tecniche salesiane, permette ai giovani di diventare autosufficienti e di essere padroni del proprio destino, portando a risultati più felici”.

Per celebrare la Giornata Internazionale della Felicità 2024, “Salesian Missions” è lieta di mettere in evidenza i programmi salesiani che educano e danno potere ai giovani.

In Myanmar, ad esempio, gli studenti di una scuola salesiana hanno ricevuto computer portatili che li aiutano nella loro istruzione e nell’apprendere le abilità informatiche di base. La scuola ha anche predisposto la rete internet e un nuovo impianto elettrico e assunto personale specializzato. Dopo le difficoltà attraversate dal Paese e dopo le conseguenze della pandemia, le scuole salesiane in Myanmar stanno ripartendo, consentendo ai giovani di riprendere gli studi, con lezioni concentrate in particolare sull’inglese, l’informatica e la matematica.

I salesiani in Perù offrono programmi e sostegno ai giovani e alle loro famiglie a Huancayo, nella Cordigliera delle Ande. I salesiani sono presenti in città da più di 100 anni, educando i giovani e lavorando per rispondere alle esigenze della comunità. Una delle pietre miliari della presenza salesiana nella zona è il Centro Giovanile Salesiano. All’inizio, era solo un cortile dove i giovani si incontravano, si confrontavano con i loro coetanei e pregavano. Nel corso del tempo, sono stati costruiti nuovi edifici e i servizi sono stati ampliati per rispondere meglio alle esigenze educative dei giovani. Per alcuni ragazzi, questo è l’unico posto in cui si sentono assistiti e al sicuro e dove possono studiare, leggere, usare il computer, giocare e frequentare laboratori di canto, musica e teatro.

In Rwanda, invece, uno degli istituti che offre ai giovani la possibilità di studiare e di prepararsi al lavoro è il “Filippo Smaldone”, situato nel sobborgo di Kigali Nyamirambo e gestito dalle Suore Salesiane dei Sacri Cuori. L’Istituto, che offre corsi anche per ragazzi con disabilità uditive e visive, istruisce più di 400 studenti. Suor Therese Akayezu, Direttrice dell’Istituto, ha sottolineato come, frequentando le lezioni e i programmi speciali con insegnanti dedicati, i bambini con disabilità possono apprendere le competenze necessarie per padroneggiare una professione.

I salesiani di Makululu, nella città di Kabwe, in Zambia, raggiungono e assistono i bambini di strada vulnerabili attraverso un progetto iniziato nel 2016. Makululu è un’area svantaggiata, caratterizzata dalla mancanza di lavoro, da un’alta mortalità per infezioni da HIV/AIDS, da un’elevata percentuale di famiglie separate, da un forte abuso di alcol e da un’estrema povertà. A causa di questi problemi, molti giovani sono costretti a vivere per strada. Per fornire loro un sostegno, i salesiani hanno avviato una scuola comunitaria per i bambini di strada e per quelli che hanno abbandonato la scuola. Nel corso degli anni, i Figli di Don Bosco hanno aumentato il loro aiuto, aggiungendo nuove attività educative e sviluppando nuove infrastrutture, tra cui un centro specifico per i bambini di strada e i bambini a rischio. E, laddove possibile, si cerca anche di reintegrare i bambini nelle proprie famiglie e di aiutarli a continuare gli studi.

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