Respirando allegria anziché vigilie di guerre, ingiustizie e rovinoso inquinamento ambientale. La svolta che, sulla scia del Concilio Vaticano II, Papa Francesco sta imprimendo alla Chiesa attestandola a fianco dei poveri e radicandola nel Vangelo, trova in Don Bosco rivisitato e interpretato un alleato per il cambiamento pensato e realizzato con i giovani.
Questo e altro può essere un libro certamente singolare e stimolante che il giornalista Carlo di Cicco ha pubblicato come singolare forma per dire il “suo grazie a Don Bosco”, alla cui scuola egli scrive di aver appreso che “tutto è grazia”. Nel cambio di epoca che stiamo attraversando, l’autore ritiene che ci sia ancora bisogno dell’inventore della pedagogia della grazia, messa del resto in luce dall’insegnamento del concilio Vaticano II e riproposta dallo stesso Papa Francesco.
E nel dire grazie a Don Bosco lo sguardo non può che rivolgersi ai giovani “simili a barche senza bussola in mare burrascoso”.
Non c’è che da auspicare – auspica il volume, certamente innovativo - che coloro che amano i giovani possano avere in Don Bosco un compagno di navigazione : l’uomo del mare …. nel cambio di epoca perché il suo messaggio non ha ancora esaurito la sua spinta propulsiva originaria.
Carlo di Cicco, vicedirettore emerito de L’Osservatore Romano, è giornalista professionista dal 1977. Ha collaborato con importanti quotidiani e periodici nazionali laici e cattolici; con la Rai (GR1) curando in particolare l’informazione sociale e religiosa. Per 10 anni, ha diretto il Bollettino di Pax Christi in Italia; ha curato per il Bollettino Salesiano la rubrica "Il punto giovani" su temi di attualità educativa. Una parte cospicua della sua professione l’ha svolta nell’Agenzia Asca (ora Askanews) come redattore vaticanista prima, poi redattore capo, introducendo per la prima volta in Italia la figura del redattore sociale.
Libreria Editrice Vaticana, 200 pagine.
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