Nel suo intervento, offerto martedì 25 febbraio nella Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio a Roma, il Commissario europeo ha illustrato il quadro generale della situazione socio-lavorativa italiana, e in particolare i dati poco lusinghieri che riguardano i giovani: disoccupazione giovanile al 28,6% (rispetto al 14,4% della media dei Paesi dell’Unione Europea), e una percentuale di giovani NEET - né lavoratori, né in formazione – al 19,2% rispetto al 10,5% della media UE.

È in questo quadro a tinte fosche che l’on. Schmit ha indicato ai Parlamentari italiani il Borgo Ragazzi Don Bosco come “il modo giusto di procedere”.

La relazione del Commissario Europeo è stata solo una tappa di un percorso più ampio. Giunto in Italia per una serie di appuntamenti ufficiali con le autorità italiane, il Commissario ha chiesto ai funzionari della Regione Lazio di poter visitare un centro di eccellenza di sperimentazione del Sistema Duale per gli apprendistati. E la Regione Lazio gli ha proposto di visitare il Centro di Formazione Professionale del “Borgo Ragazzi Don Bosco”.

Così, nella giornata di lunedì 24 febbraio ha avuto effettivamente luogo la visita. Ad accompagnare il Commissario c’erano diversi funzionari della Regione Lazio, oltre all’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio, Claudio Di Berardino; da parte salesiana a ricevere gli ospiti c’erano il direttore del CNOS-FAP Lazio, Fabrizio Tosti, don Mario Tonini, SDB, Direttore Amministrativo Nazionale del CNOS-FAP, e Renato Cursi, Segretario Esecutivo del “Don Bosco International” (DBI).

A seguito di visita anche il dott. Di Berardino ha speso parole di grande elogio nei confronti del CFP salesiano: “Oggi pomeriggio ho visitato a Don Bosco il centro nazionale Opere Salesiane per la formazione e l’aggiornamento professionale assieme al commissario al Lavoro della Commissione Europea Nicolas Schmit. Come Regione abbiamo potuto mostrare con orgoglio i percorsi di formazione che ogni anno compiono centinaia di studenti. La formazione offerta in questo centro ha l’enorme pregio di preparare i ragazzi a entrare nel mondo del lavoro con una professionalità immediatamente spendibile, senza tralasciare una preparazione di cultura generale di base”.

“Questi percorsi sono degli ‘incubatori di inclusione sociale’ in cui al rischio della dispersione si risponde con concrete opportunità di crescita e inserimento nella società e nel lavoro” ha poi aggiunto.

“Particolarmente apprezzati sono stati i laboratori di meccanica, domotica e ristorazione, che sono solo un esempio di una varietà di profili professionali che si realizzano con modalità di apprendimento duale presso aziende del settore, e che rappresentano dei percorsi con un’alta percentuale di inserimento lavorativo. I percorsi vengono programmati e gestiti dalla Regione Lazio e finanziati con fondi comunitari (Fondo Sociale Europeo), nazionali e regionali” ha infine concluso l’Assessore.

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