Il Salesiano Cooperatore, di circa 50 anni, era parroco della cattedrale “san Giuseppe” di Qamishli, città situata nel Nord-Est della Siria, al confine con la Turchia e non lontano dall’Iraq. Era sposato e padre di tre figli, due femmine e un maschio, quest’ultimo attualmente in formazione in una casa in Libano come aspirante salesiano.
“Ci uniamo alla preghiera di tutta la Chiesa e della Famiglia Salesiana per il popolo siriano che, a causa di una guerra interminabile, subisce ingiustizie e sofferenze che feriscono soprattutto gli innocenti e i poveri. Preghiamo per la Chiesa Armena che, in mezzo a tante difficoltà, continua a dare testimonianza al Vangelo e a Cristo. Che il sangue di questo nostro fratello Salesiano Cooperatore, sacerdote e martire, sia fecondo di pace e di nuove vocazioni” ha affermato ancora don Casti.
Il duplice omicidio è avvenuto mentre don Bedo si stava recando in visita alla chiesa armeno cattolica di Dei Al Zor, “per seguire una missione e verificare lo stato dei lavori di ristrutturazione della chiesa della città e di altri ambienti collegati”, ha riportato all’agenzia SIR padre Nareg Naamo, Rettore del Pontificio Collegio Armeno a Roma e amico del sacerdote ucciso.
Sempre stando alla testimonianza di padre Naamo, l’aggressione ha i tratti di una vera e propria esecuzione, compiuta perché “colpire il pastore significa colpire anche il gregge”. Don Bedo, infatti, era alla guida della sua auto, con il padre al suo fianco e dietro un diacono ed un altro laico. “L’auto è stata affiancata da due sconosciuti in moto che hanno aperto il fuoco uccidendo sul colpo il padre. Una volta che l’auto si è fermata i due hanno continuato a sparare colpendo il sacerdote al petto. Il diacono e il laico sono riusciti a salvarsi uscendo di corsa dall’abitacolo” ha dichiarato il Rettore del Collegio Armeno.
Subito soccorso, don Bedo è stato portato all’ospedale a Dei Al Zor e poi trasferito in ambulanza in quello di Hassaké per cure più efficaci. Ma lì è giunto già morto.
La regione del Nord-Est siriano sta vivendo in questi giorni una recrudescenza delle ostilità: nella sola giornata di ieri a Qamishli si sono verificati tre attentati, di cui uno nei pressi della chiesa caldea, con un bilancio di 6 morti e 20 feriti.