Con un approccio basato sulle competenze, il corso si è concentrato in primo luogo sulla costruzione di un quadro di riferimento per i partecipanti. I giovani hanno iniziato i lavori con un gioco in cui hanno impersonato rifugiati e funzionari di frontiera, concentrandosi sulla definizione dello status di rifugiato e analizzando i problemi che i rifugiati devono fronteggiare nelle società occidentali. Una successiva “analisi degli stakeholder”, cioè di tutti gli attori influenti sul tema, ha permesso ai giovani volontari di considerare precisamente il ruolo dei governi, dei media, delle ONG e dei cittadini nella tutela dei rifugiati, e di confrontarsi sulle legislazioni e situazioni nei diversi paesi.
La questione è stata poi analizzata dal punto di vista dei Diritti Umani. Un relatore ospite della “Fundamental Rights Agency” ha parlato dai diritti fondamentali, del ruolo dell’agenzia in Europa e del rispetto dei Diritti Umani nel Vecchio Continente.
Quindi, grazie anche alla collaborazione di “Jugend Eine Welt”, i volontari sono stati formati per strutturare una campagna di sensibilizzazione e tutela dei giovani rifugiati, osservando gli aspetti pratici e i diversi processi da compiere, le campagne del Consiglio d’Europa, le esigenze, gli obiettivi e i risultati attesi.
L’atto finale è stata la presentazione da parte dei ragazzi di alcuni progetti di campagna in favore dei rifugiati, rivolti a diversi segmenti (centri giovanili, scuole, opinione pubblica) e comprendenti 2 laboratori e due successive attività per il “Don Bosco 4 Refugees” – un progetto del DBYN, sostenuto anche dalla Fondazione Giovanile Europea del Consiglio d’Europa.
Ciascuna campagna è stata analizzata e valutata per permettere ai volontari di avviare iniziative simili una volta tornati nelle loro realtà.