Molti di questi bambini fuggono da casa per il disinteresse dei genitori, altri in seguito ai maltrattamenti, altri ancora perché insidiati dalla credenza popolare che siano dei “feitiseiri”, cioè degli “stregoni” che attirano la cattiva sorte sulla famiglia. Una volta in strada, vagano di quartiere in quartiere, dormendo dove capita e sopravvivendo grazie a piccoli lavoretti nel centro di Luanda: lustrascarpe, lavavetri, facchini… Tante ragazze finiscono con il prostituirsi, e praticamente tutti inalano benzina e colla per calmare i morsi della fame e per trovare una consolazione apparente alla loro solitudine, al senso di vuoto che sperimentano.
I salesiani hanno iniziato a lavorare per il recupero dei ragazzi di strada negli anni ‘90, quando gruppi di bambini in fuga dalla guerra che ha messo a ferro e fuoco il Paese per quasi trent’anni confluivano nella Capitale. Nel frattempo, le dinamiche sono cambiate: c’è stato un armistizio nel 2002 e il Paese da allora hai iniziato una travagliata ripresa; ma il fenomeno dei ragazzi di strada continua a sopravvivere e per questo i salesiani hanno elaborato nuove strategie: se durante gli anni della guerra l’obiettivo principale era quello di offrire prima assistenza ai minori, ora il fine è quello di ricongiungere, attraverso un percorso di accoglienza e riabilitazione, i ragazzi di strada alle famiglie d’origine.
Attualmente i Figli spirituali di Don Bosco stanno sviluppando un progetto peculiare per le ragazze madri che vivono in strada, e a tal fine stanno ristrutturando un edificio in cui accogliere loro e i loro bambini: vogliono realizzare un nido sicuro in cui mamme e figli trovino un focolare domestico che possa garantire protezione e calore, per dimenticare la precarietà e il degrado di una vita esposta a pericoli di ogni genere.
Grazie a quest’iniziativa, ogni anno 20 ragazze sotto i 18 anni verranno accolte nel centro e coinvolte in attività di assistenza sanitaria e psicologica, a cui verranno affiancate la possibilità di seguire corsi di formazione professionale e un percorso di ricongiungimento familiare con la famiglia di origine.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito: www.missionidonbosco.org
