È la prima volta che una squadra italiana viene incoronata vincitrice della principale competizione mondiale di scienza e robotica. La NASA – l’agenzia spaziale statunitense – aveva voluto sfidare i giovani scienziati di tutti il mondo sul tema “Into orbit” (in orbita). Si trattava, cioè, di inventare soluzioni per migliorare le condizioni di vita degli astronauti nello spazio. Così i ragazzi del “Don Bosco” – Alessio Montignani, Beatrice Ligozzi, Camilla Salvagno, Filippo Oliosi, Maddalena Zuccato, Paolo Venturini, Pietro Formenti e Pietro Fornalè, guidati dal Coach prof. Luca Zanetti, con l’appoggio di Anna Baruzzi ed Andrea Materassi e da Valentina Bisoffi in rappresentanza dell’operational partner nazionale – hanno risposto con il progetto “Wemit”, un’innovativa “lavatrice spaziale”, pensata per provvedere al lavaggio dei vestiti degli astronauti in assenza di gravità e senza acqua.
Come spesso capita alle innovazioni originariamente pensate in ambito spaziale il sistema “Wemit” potrebbe poi essere utilizzato anche in molti ambiti della vita quotidiana al fine di ridurre la produzione di rifiuti (ad esempio, provvedendo al lavaggio di quegli indumenti utilizzati negli ospedali o negli stabilimenti alimentari, che attualmente, nella maggior parte dei casi, sono usa e getta). Per questo motivo l’Istituto Don Bosco ha già provveduto a brevettarlo, facendo così entrare i suoi otto giovani studenti nel novero degli inventori.
Inoltre, la qualità del progetto ha comportato per i giovani allievi dei salesiani la prestigiosa convocazione ad un altro importante concorso internazionale, il “Global Innovation Award”, la finale per i 20 migliori progetti scientifici presentati durante la stagione di gare in tutto il mondo, che si svolgerà in California nel prossimo giugno.
L’“iDB Tech-No-Logic Team”, la squadra del “Don Bosco” di Verona, aveva già fatto parlare di sé nel 2018, qualificandosi per i mondiali svoltisi a Detroit ed aggiudicandosi il premio per la migliore presentazione del progetto. Quest’anno, invece, hanno dominato su tutta la linea, risultando primi nelle categorie: progetto scientifico, innovazione tecnologica, programmazione robotica, presentazione e lavoro di squadra.
Al successo degli allievi dei salesiani e dei loro insegnanti hanno dato il loro determinante sostegno il Direttore della scuola, don Roberto Guarise, che ha sempre creduto nel gruppo e nell’iniziativa, la Regione Veneto, e una ventina di sponsor. La loro vittoria conferma quanto i ragazzi italiani stiano crescendo nell’ambito della robotica e in generale delle materie scientifiche e tecnologiche grazie a chi si impegna ogni giorno, anche in modo creativo e anticonvenzionale, nel campo della formazione.
“Il modello salesiano ancora una volta si riconferma un riferimento nel panorama del sistema educativo e formativo del Veneto e d’Italia” ha commentato Elena Dozzan, assessore alla Formazione della Regione Veneto.