Presso il centro di Rangajan, i salesiani offrono alla gente del posto sia una scuola superiore, sia un Centro di Formazione Tecnico-Professionale. Ora la costruzione dei nuovi servizi igienici servirà migliorare la salute e l’igiene delle comunità locali e a contenere l’insorgenza di malattie.
Con oltre 1,3 miliardi di persone, la crescente popolazione indiana sta mettendo a dura prova le risorse naturali del Paese. Secondo l’ONG “Water.org”, quasi 77 milioni di persone non hanno accesso ad acqua pulita e salubre e 769 milioni non hanno servizi igienico-sanitari. La maggior parte delle fonti d’acqua del Paese sono contaminate dalle acque reflue e dalle scorie agricole.
Sebbene l’India abbia fatto qualche progresso nella fornitura di acqua potabile, permangono grandi disparità tra i vari Stati e tra i centri abitati e le aree periferiche e rurali. La Banca Mondiale stima che il 21% delle malattie trasmissibili in India è legato all’acqua non sicura, e che la dissenteria da sola causa oltre 1.600 morti al giorno. L’accesso a servizi igienici adeguati è estremamente scarso, soprattutto nelle zone rurali, dove appena il 14% della popolazione ha accesso a delle latrine.
La “World Toilet Organization” ha osservato che anche a livello globale si è ben distanti dal raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n° 6, che mira a garantire la disponibilità e la gestione sostenibile dei servizi igienico-sanitari e dell’acqua per tutti entro il 2030. Piuttosto, ci sono 4,5 miliardi di persone che vivono senza servizi igienico-sanitari salubri e 892 milioni di persone che espletano i loro bisogni all’aperto – con dirette conseguenze sulla salute pubblica, le condizioni di vita e l’alimentazione e persino sull’istruzione e la crescita economica. “Poter accedere a servizi igienico-sanitari adeguati produce una percezione di maggiore dignità tra i bambini e le famiglie che serviamo” spiega infatti don Mark Hyde, responsabile della Procura di New Rochelle.
A fronte dell’attuale situazione idrico-igienica a livello mondiale, la Procura Missionaria Salesiana di New Rochelle ha sviluppato la “Clean Water Initiative”, che ha fatto della costruzione di pozzi e della fornitura di acqua dolce e pulita una priorità assoluta per ogni comunità di ogni Paese in cui i salesiani operano.
“Migliorare le strutture idriche e igienico-sanitarie – conclude don Hyde – assicura che gli insegnanti e gli studenti lavorino e apprendano in ambienti che promuovono una corretta igiene e che mettono a disposizione acqua potabile e salutare, così da beneficiare la salute delle comunità, ridurre la trasmissione di malattie e anche da evitare la prolungata assenza degli allievi dalle lezioni”.
Fonte: Mission Newswire