Con una percentuale del 64% di persone che vive al di sotto della soglia di povertà, miseria e degrado sono realtà tristemente diffuse in Zambia; e per coloro che vivono nelle zone rurali, secondo i dati dell’UNICEF, il tasso di povertà sale all’80%. Negli ultimi tre decenni, i redditi in Zambia sono diminuiti costantemente e la gente non ha denaro a sufficienza nemmeno per soddisfare i propri bisogni fondamentali, come casa, cibo e medicine.
Inoltre HIV e AIDS rappresentano una vera piaga, che ha avuto un impatto devastante sui bambini dello Zambia. Sempre stando alle statistiche dell’UNICEF, sono 1,2 milioni i bambini rimasti orfani e vulnerabili a causa del virus e della malattia: si tratta di bambini che devono lottare ancora più degli altri solo per accedere all’istruzione e per coltivare la speranza di futuro migliore.
Per una piccola porzione di bambini zambiani a rischio, però, è in arrivo una goccia di speranza: la solidarietà internazionale promossa e raccolta dalla Procura di New Rochelle, infatti, permetterà la ristrutturazione di due aule, che verranno dotate di mobili, strutture e materiali didattici adeguati all’età dei piccoli destinatari del centro.
“L’accesso a un’educazione di qualità è il trampolino di lancio per far uscire i giovani dalla povertà – afferma don Mark Hyde, responsabile della Procura di New Rochelle –. L’educazione che riceverrano presso il Centro Educativo per la Prima Infanzia permetterà ai bambini di Lufubu di passare facilmente alla vicina scuola elementare salesiana e poi alla scuola secondaria, dove gli studenti possono iniziare a concentrarsi sulla ricerca di un percorso professionale e l’apprendimento delle competenze necessarie per condurre una vita attiva e produttiva”.
I Salesiani sono presenti in Zambia sin dal 1982, quando, nell’ambito del “Progetto Africa”, numerosi missionari polacchi vi giunsero a trasmettere il carisma educativo di Don Bosco. Sin da allora i Salesiani hanno lavorato nelle parrocchie e nelle scuole, al servizio soprattutto dei giovani poveri e bisognosi, e molti missionari salesiani polacchi continuano a farlo tutt’oggi. Ma ad affiancarli ora ci sono anche salesiani di altri Paesi del mondo e diversi Salesiani autoctoni, che sono stati affascinati dall’idea di spendere la propria vita per dare ai giovani poveri e alle loro famiglie la speranza di un futuro migliore.
Fonte: Salesian Missions
