Mathew Uzhunnalil, 73 anni, è il fratello maggiore di don Tom. È stato raggiunto nella sua casa natale da Anto Akkara, corrispondente del “National Catholic Register”. Mathew è tornato a Ramapuram da Vadodara, nello stato di Gujarat, nel nord-ovest dell’India, all’inizio del mese, da quando si è diffusa la notizia del rapimento di don Tom.
Tiene la televisione e la radio quasi sempre spente, così che sembra poco cosciente del grande caos determinato dalle voci infondate circolate recentemente su reti sociali e media. Affronta la situazione con ciò che contraddistingue gli Uzhunnalil: la fiducia nella volontà di Dio. “Leggo tutto il tempo questi libri [religiosi]. L’ho fatto per anni” spiega, mentre indica il volume “Il Poema dell’Uomo Dio” della mistica italiana Maria Valtorta. Alla domanda su come ha trascorso le ultime tre settimane da solo nella casa di famiglia, apre il libro di preghiera tenuto sul tavolo e si mette a cercare alcuni dei brani preferiti che lo hanno da sempre ispirato. Anzi, specifica che ha delle copie degli stessi libri sia nella casa di Ramapuram, sia in quella di Vadodara.
A Ramapuram – città che vanta una straordinaria fioritura vocazionale, con circa 1.000 vocazioni religiose e sacerdotali da 2.000 famiglie cattoliche – attualmente Mathew è l’unico della famiglia: tre suoi fratelli e una sorella più piccola, tutti sposati, vivono negli Stati Uniti, mentre un’altra sorella abita sempre in India, ma a circa 200 km di distanza. Quando a settembre 2014 è morta la loro madre, Thresia, anche don Tom era rientrato.
“È sempre stato una persona distesa e tranquilla – conclude Mathew – anche quando, una volta, ci mostrò la foto di alcuni edifici colpiti dai proiettili, non lontano da dove abitava”.
Intanto anche la comunità parrocchiale d’origine della famiglia, presso la parrocchia dedicata a sant’Agostino, accompagna don Tom e i suoi cari e ha organizzato diversi incontri di preghiera per invocare la sua liberazione.
Fonte: National Catholic Register