Si tratta di due sacerdoti: don Joseph Suksan, thailandese, e don Antonio Miele, missionario italiano, che risiedono a Yala e animano una piccola parrocchia dedicata a sant’Andrea. Insieme a un sacerdote diocesano residente a Betong, vicino al confine con la Malesia, e a tre piccole comunità di Suore Ancelle del Cuore Immacolato di Maria (SIHM) – 14° gruppo della Famiglia Salesiana – diffuse nei centri di Betong, Yala e Pattani, sono loro a prendono cura del piccolo gregge di fedeli, composto qualche centinaio di cattolici in tutta l’ara delle tre province.
Solo una forte fede e il coraggio salesiano sostengono i membri della Famiglia Salesiana nell’andare avanti, nonostante la situazione ricca di sfide e difficoltà. Le già piccole comunità cattoliche stanno diventando sempre minori, perché molti cattolici emigrano a motivo della pericolosità dell’ambiente circostante: ad esempio, in un villaggio che ospita una piccola cappella, prima risiedevano sei famiglie cattoliche, ma ora ne è rimasta una sola; altre cappelle non sono più frequentate da alcun cattolico, perché tutti sono andati via, alla ricerca di luoghi più sicuri nella città di Hat Yai o altrove. Attualmente nessuno si sente più sicuro di viaggiare prima dell’alba o dopo il tramonto, ed è davvero difficile trovare qualche catechista o agente pastorale disponibile. Anche un semplice viaggio in auto diventa un evento speciale, a causa delle decine di blocchi stradali realizzati dalle forze di sicurezza.
Negli ultimi anni anche il numero di studenti delle poche scuole cattoliche delle tre province è calato significativamente. L’unica scuola tecnica esistente, costruita dal compianto don Gustav Roosens, SDB, vicino a Pattani, per motivi di sicurezza non è stata nemmeno in grado di avviare i corsi, dopo essere stata costruita nel 2013. Eppure, nonostante questa situazione, l’educazione e la testimonianza quotidiane nelle scuole cattoliche proseguono.
I membri della Famiglia Salesiana sono presenti là dove a nessun altro piace andare e al tempo stesso sono grati al sostegno della diocesi e dell’Ispettoria della Thailandia, che si manifesta in molte forme.
Da parte loro i missionari presenti a Yala affermano: “Preghiamo per la pace e per l’arrivo di ulteriori volontari, Salesiani o laici, che potrebbero incoraggiare il nostro piccolo gregge cattolico a rimanere in questa situazione per testimoniare la fede”.
Fonte: AustraLasia