di Gian Francesco Romano

Durante tutta la giornata numerose celebrazioni si sono susseguite nel tempio salesiano, che festeggia quest’anno il 150° anniversario della consacrazione. Alle ore 11 presso la basilica si è svolta la Messa presieduta da mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino. Data la ricorrenza e il contesto, due temi non potevano mancare nell’omelia: i giovani e l’invito a tornare a Maria, aiuto per chiunque si affidi a Lei.

Parlando del prossimo Sinodo sui Giovani, il presule ha rilevato le difficoltà che tanti di questi trovano nel mondo e ha invitato tutti ad “ascoltarli e a prendere sul serio i loro problemi e le loro osservazioni”, per aiutarli anche nelle scelte vocazionali che essi devono prendere per la loro vita. “I giovani sono capaci di gesti e impegni di grande generosità e vigore sia spirituale che sociale”, ha ricordato.

Con l’affidamento a Maria Ausiliatrice e l’invito a pregare per richiederne l’intercessione, lo sguardo si è poi posato sui soggetti più deboli della cittadinanza: famiglie in difficoltà, immigrati e rifugiati, poveri… Sull’esempio di Don Bosco e dei numerosi “santi sociali” torinesi, mons. Nosiglia ha esortato i cristiani ad “abitare” le periferie esistenziali e geografiche con “un supplemento di umanità e di giustizia” e a rinsaldare l’alleanza tra “valori interiori, civili e spirituali, per ridare un’anima non solo ai singoli, ma alla società intera”.

Nel pomeriggio è stato Don Á.F. Artime a presiedere l’Eucaristia all’interno della basilica di Maria Ausiliatrice, concelebrata anche da vari vescovi e da un centinaio di sacerdoti, alla presenza di rappresentanti della Famiglia Salesiana e numerosi giovani del Movimento Giovanile Salesiano.

“Per chi condivide il carisma salesiano”, ha spiegato il Rettor Maggiore, “la devozione a Maria Ausiliatrice non è semplicemente un modo di pregare o di esprimere pietà, ma è l’esperienza della presenza attiva e operante di Maria, che si verifica nei cuori e nelle opere: un rapporto personale con ‘Colei che ha fatto tutto’ ”.

Quindi, intervenendo sul valore della basilica di Valdocco per tutto il mondo salesiano, il Rettor Maggiore ha osservato: “Maria stessa ha voluto che questa chiesa fosse la sua casa. Non una casa semplice, dove si abita… Ma una casa ‘madre’, da cui ricevere vita e spinta per andare oltre; oltre le frontiere, i mari e le montagne, oltre ogni immaginazione. È la casa aperta e accogliente di una famiglia in uscita”.

Ed ha aggiunto: “Non possiamo separare la nostra esperienza della presenza di Maria dalla nostra missione di educatori ed educatrici dei giovani”.

In serata, la tradizionale processione della statua di Maria Ausiliatrice, aperta dalle delegazione dei vari oratori e delle case salesiane del Piemonte, presieduta da mons. Nosiglia, ha fatto risuonare gli inni di lode e i canti di ringraziamento di tutta la città di Torino verso la “Madonna di Don Bosco”.

Su ANSFlickr sono disponibili tutte le foto della giornata.

Sulla pagina Facebook di ANS si trovano i video delle dirette.

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