Il promotore di questa decisione è direttamente Papa Francesco perché “permetterà ai giovani di esprimere le loro aspettative e i loro desideri, nonché le loro incertezze e le loro preoccupazioni nelle complesse vicende del mondo odierno” è scritto nel comunicato che annunciava l’evento.
La situazione attuale rappresenta una sfida per gli organizzatori, poiché gran parte dei giovani sarà scelta dalle Conferenze Episcopali, dalle Chiese Orientali, dagli Istituti di Vita Consacrata, nei seminari, dalle associazioni e dai movimenti ecclesiali, insieme allo spazio riservato ai giovani di altro o nessun credo.
E in questi giorni si iniziano a conoscere i nomi di alcuni dei partecipanti. In Brasile sono stati nominati quattro giovani: David Rodrigues da Silva, Julena Martins Barros, Ariany de Oliveira Leite e Matheus Vinicius de Oliveira Santos.
Il percorso di Matheus, ad esempio, è molto significativo, a motivo del cammino vocazionale che ha svolto: dopo una proficua attività in parrocchia, ha sentito la chiamata al sacerdozio e fa parte di questa nuova ondata di futuri sacerdoti formatisi sotto il pontificato di Papa Francesco.
I vescovi svizzeri invieranno tre giovani: Jonas Feldmann, 25 anni, cattolico non praticante; Sandro Bucher, 25 anni, giornalista; e Medea Sarbach, 23 anni, studentessa di Teologia, cattolica praticante.
Oltre alla Segreteria del Sinodo dei Vescovi, anche il Dicastero vaticano per i Laici, la Famiglia e la Vita sta collaborando a questo evento per cercare di includere rappresentanti del mondo della scuola, dell'università, della cultura, del lavoro, dello sport, delle arti, del volontariato e del mondo della gioventù in generale. Tra gli ospiti ci saranno anche giovani disabili, ex tossicodipendenti e immigrati.