Secondo i dati diffusi dal Ministero degli Interni, nei primi 9 mesi del 2017 erano arrivati in Italia 13.418 Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA). Una parte di questi minori, una volta identificati, sono divenuti irreperibili, irrintracciabili nelle strutture in cui sono stati accolti. Stando ai dati ad oggi disponibili, questi minori “invisibili” sono passati dai 1.754 del 2012 ai 6.561 di fine 2016 e rappresentano circa un quarto dei minori passati all’interno strutture di accoglienza. Ad essi poi vanno aggiunti quei MSNA di cui non si è mai avuta traccia, perché non sono stati intercettati alla frontiera o nei luoghi di sbarco.
Il progetto “M’interesso di te” è stato pensato contenere questo fenomeno, ricostruendo un rapporto di fiducia con questi ragazzi, condividendo i loro bisogni e tentando di reinserirli nel circuito di accoglienza. Le attività, sostenute grazie al fondo beneficenza di “Intesa San Paolo”, si svolgono a Torino, Napoli e Catania nei quartieri limitrofi alle grandi stazioni. Una rete composta da educatori di strada, psicologi e volontari che garantiscono subito a ciascun ragazzo intercettato, sostegno e protezione. In una seconda fase, viene offerta loro la possibilità di seguire un corso di lingua italiana, di ricevere assistenza legale per l’iter di riconoscimento, di acquisire competenze professionali e inserirsi nel mondo del lavoro.
“Con il progetto si cercherà, secondo lo stile educativo salesiano, di valorizzare il protagonismo dei giovani, affiancandoli ma non forzandoli nell’assumere la decisione di uscire dall’anonimato, dello stare fuori dai sistemi di accoglienza e protezione dei MSNA – spiega don Giovanni d’Andrea, Presidente di Salesiani per il Sociale –. La scommessa da vincere è che i ragazzi decidano di rientrare nelle strutture di accoglienza, accrescano la fiducia in loro stessi e riescano ad affrontare la propria storia”.
“Salesiani per il sociale – Federazione SCS/CNOS” è impegnata da diversi anni per dare risposte concrete al fenomeno migratorio, tutelando, in particolare, i MSNA. Sono cinque le sedi che attualmente operano nella prima accoglienza di MSNA con un’utenza di circa 160 posti (mentre 18 sedi sono attive nella seconda accoglienza).
E a fronte di gesti come quello avvenuto a Pietraperzia, in Sicilia – dove ignoti hanno sparato contro una casa canonica adoperata dai volontari dell’Associazione Don Bosco 2000 per accogliere migranti in fuga da povertà e guerre – i Salesiani rilanciano il loro impegno per il servizio ai fratelli e alle sorelle più bisognosi e per la condivisione di un approccio al fenomeno migratorio che metta al primo posto le persone.
Un appello all’umanità ribadito anche dal Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, in occasione della sua ultima visita a Napoli: “Davanti a quegli Stati che parlano di chiusura, noi Famiglia Salesiana possiamo rispondere scrivendo un’altra pagina di umanità profonda. Con le nostre opere possiamo dimostrare che c’è un altro modo di agire, per esempio accogliendo questi giovani, che in cerca di maggiore dignità hanno lasciato la propria terra. Sono convinto che oggi Don Bosco farebbe lo stesso”.
Ulteriori informazioni sono disponibili sulla pagina web dei Salesiani per il Sociale.