Don Basañes ricorda le tentazioni che devono fronteggiare molti Salesiani “che si trovano in prima linea”: tentazioni di scoraggiamento, di divisioni e d’individualismo, di fedeltà alla missione. Per questo invita tutti a supplicare il Cuore di Gesù, e a collaborare alle missioni attraverso “le abbondanti e sempre crescenti preghiere”, che da sempre alimentano le missioni.
Il Consigliere ringrazia, infatti, per questo continuo apostolato della preghiera, di cui due frutti evidenti sono stati nell’anno che si conclude la 148ª Spedizione Missionaria Salesiana e la liberazione di don Tom Uzhunnalil. Mentre la beatificazione del salesiano slovacco don Titus Zeman viene presa a modello per capire “quanti frutti vocazionali e missionari” possono derivare dalla sofferenza, unita alla perseverante preghiera.
Don Basañes termina affidando ai suoi confratelli anziani e malati alcune intenzioni particolari: “i rifugiati, specialmente per quelli Sud-Sudanesi che si trovano nel nord dell’Uganda”; e “le nostre presenze salesiane tra i popoli indigeni della foresta Amazzonica”.
Il testo integrale della lettera è disponibile sul sito sdb.org