“La notizia del furto di una reliquia di san Giovanni Bosco dal Tempio di Castelnuovo è di quelle che non si vorrebbero mai sentire – ha scritto in un comunicato l’arcivescovo –. Perché ci fa pensare a una profonda miseria morale, quella di chi sottrae un ‘segno’ che è stato lasciato e conservato per la devozione e la fede di tutti”.
“La Chiesa di Torino è vicina alla Comunità Salesiana – continua il messaggio del presule –. (…) Don Bosco era prete di questa diocesi: due anni fa abbiamo celebrato insieme, con l’ostensione della Sindone e la visita di Papa Francesco, i 200 anni dalla sua nascita”.
Dopo aver esortato i suoi sacerdoti a ricordare la comunità salesiana nelle messe di Pentecoste, mons. Nosiglia ha concluso invitando chi ha sottratto la reliquia a restituirla “subito, senza condizioni: perché si possa chiudere questa pagina dolorosa e continuare degnamente a poter onorare la memoria di don Bosco nel suo luogo natale”.
Intanto i Salesiani della comunità del Colle Don Bosco hanno manifestato la loro gratitudine per l’attenzione, le preghiere e i segni di solidarietà ricevuti attraverso e-mail, messaggi e telefonate.
Don Luca Barone, Direttore della comunità ha segnalato in particolare la vicinanza espressa dall’arcivescovo di Torino, dal Rettor Maggiore e il suo Vicario, dal Consigliere regionale, don Stefano Martoglio, dall’Ispettore di Piemonte e Valle d’Aosta, don Enrico Stasi; alcuni tra i “moltissimi da ogni parte del mondo salesiano” che “fanno sentire la loro vicinanza”.
Dal Colle Don Bosco, inoltre, i Salesiani informano anche che i Carabinieri stanno lavorando alacremente sul caso e che, a conferma di quanto aveva detto don Ezio Orsini, Rettore della Basilica, subito dopo il furto (“siamo altresì sicuri che si possa trafugare una reliquia di Don Bosco, ma non si possa rubare Don Bosco”) i pellegrinaggi dei fedeli proseguono con devozione e compostezza.