di Kirsten Prestin
Al termine del Don Bosco Forum i partecipanti alla Conferenza internazionale della gioventù, svoltasi nei giorni immediatamente precedenti, hanno presentato i risultati del loro lavoro sul tema “Emarginazione”. Quaranta ragazzi e ragazze provenienti da Europa e Medio Oriente hanno cercato alternative alla radicalizzazione, e hanno presentato al Forum un video per invocare maggiore tolleranza e pace. Avendo sperimentato la ricchezza che deriva dall’incontro con l’altro, una ragazza ha detto a nome di tutti: “quanto più conosciamo gli altri, tanto più diventiamo tolleranti”.
Durante il forum sono intervenuti come relatori alcuni salesiani impegnati nel contrasto all’emarginazione sociale dei giovani.
Don Thomas Koshy SDB, Direttore del Forum Nazionale Salesiano per i Giovani a Rischio (YAR, in Inglese) dell’India ha parlato dei 10 milioni di bambini di strada presenti nel suo paese e del suo pluridecennale lavoro a contrasto di questo fenomeno; e ha testimoniato come a fronte di una cultura delle caste ancora piuttosto radicata e che confina gli “intoccabili” ai lavori più umili, l’educazione costituisce una chiave fondamentale per il successo.
La rete YAR coordina il lavoro di 84 istituti salesiani nel paese, impegnate per ottenere il bando del lavoro minorile, difendere i diritti dei minori e in particolare il loro accesso all’educazione. Tra le molte storie di successo don Koshy ha raccontato di un bambino di strada che aveva perso un braccio e una gamba in un incidente ferroviario, che si è laureato col massimo dei voti e che è l’attuale direttore di un centro salesiano.
Don Vincent Raj SDB, Vicario dell’opera salesiana di Betlemme, ha parlato dell’emarginazione che fa parte della vita quotidiana di quella città, in cui egli è missionario da oltre 10 anni. Lì i Salesiani gestiscono una panetteria a vantaggio dei cittadini più bisognosi, e animano una scuola tecnica e un centro di formazione professionale entrambi con 150 studenti, oltre a un centro di artigianato artistico e un centro giovanile. Molti allievi, musulmani e cristiani, frequentano i corsi dei Salesiani, che sono un’opportunità per non tralasciare gli studi e poi scivolare nella delinquenza, la violenza e la radicalizzazione.
Da ultimo, il giovane salesiano Simon Härting ha parlato di altre forme di emarginazione che possono verificarsi, anche in Germania, quando un ragazzo sperimenta il rifiuto dei propri cari. Nell’occasione ha raccontato di un giovane ragazzo abbandonato da tutta la sua famiglia che si era costruito un’armatura – psicologica e fisica – e non voleva entrare in contatto con gli operatori dei Salesiani. “Per un anno non siamo riusciti a costruire con lui ciò che per noi è la cosa più importante: una relazione, un contatto umano” ha spiegato.
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