Sono passati 50 anni da quella tragica notte, in cui morì il salesiano don Carlos Dorñak. Ancora oggi quel terribile episodio non solo simboleggia un momento doloroso della storia, ma riflette anche le complessità di un contesto sociale, politico ed ecclesiale permeato da intolleranza e ideologie distruttive. Questo frangente invita a riflettere sul ruolo cruciale dell'istruzione superiore nella formazione di individui che, fedeli alle proprie convinzioni, siano in grado di agire con un profondo senso di responsabilità e di giustizia nei momenti di difficoltà.
I sopravvissuti a questa tragedia hanno portato con sé, per tutta la vita, un notevole carico emotivo, ricordandoci che la lotta per la dignità umana non finisce mai, anche di fronte all'oppressione. La vita e l'eredità di don Dorñak, insieme a quelle dei suoi confratelli, sfidano il fanatismo ideologico che, in nome di un obiettivo, giustifica l'ingiustificabile. Le loro testimonianze di fede sono un faro di speranza, che indica la strada verso una società in cui la giustizia e la dignità sono aspirazioni raggiungibili.
Nell'attuale contesto sociale e politico, dove gli indicatori macro-economici hanno spesso la precedenza sul rispetto della vita e dei diritti dei più vulnerabili, persone come don Dorñak sono un’ispirazione a continuare a costruire comunità più eque. “Rendendo omaggio alla loro dedizione e devozione – scrivono i salesiani dell’Argentina Sud – rinnoviamo il nostro impegno per un'istruzione superiore salesiana che, in armonia con gli insegnamenti di Gesù Cristo e l'eredità di Don Bosco, sia orientata verso coloro che sono stati dimenticati o scartati”.
Nel luogo in cui venne gettato il corpo di don Dorñak oggi sorge il Rettorato dell’Università Salesiana di Bahía Blanca. Per la comunità accademica dell'Università e dell'Istituto Superiore “Giovanni XXIII” questo è un segno, che deve essere interpretato dal punto di vista della fede. Il sangue versato deve essere un incoraggiamento a continuare a lottare per una società più giusta ed egualitaria, facendo memoria di don Carlos Dorñak, don Benito Santecchia, don Oscar Barreto, don José Del Col, don Benjamín Stocchetti e don Duilio Biancucci.