RMG – 15 marzo 2025: 10 anni dal sacrificio di Akash Bashir

14 Marzo 2025

(ANS – Roma) – Sabato 15 marzo 2025 ricorrono 10 anni dalla morte di Akash Bashir, giovane pakistano, exallievo salesiano, che il 15 marzo 2015 non esitò a sacrificare se stesso per impedire che un attentatore provocasse una strage nella chiesa di San Giovanni a Youhanabad, quartiere cristiano di Lahore (Pakistan). Di lui è in corso la Causa di martirio.

Akash nasce e cresce in una famiglia cristiana dignitosa, che lo ama e lo accompagna in tutte le tappe della sua vita: il papà e la mamma, i fratelli e la sorella sono presenze importanti con cui tesse rapporti sinceri e legami intensi. Il suo essere discepolo di Gesù è fatto di convinzioni profonde, di testimonianza coraggiosa e di quotidianità laboriosa e attenta alle necessità del prossimo.

La profonda esperienza della spiritualità salesiana che deriva dal “Sistema Preventivo” di Don Bosco ha avuto un impatto profondo e personale sulla formazione umana e spirituale di Akash. Lo ha portato a sviluppare una profonda comprensione e amicizia con Cristo. Ragione, religione e amorevolezza hanno avuto un’influenza significativa sul suo sviluppo della fede e sono stati pilastri importanti nel determinare il suo percorso.

“Akash Bashir – afferma don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale - è un segno e un seme di speranza per i giovani del nostro tempo, che spesso vedono crollare i loro sogni. La sua testimonianza è fonte di ispirazione per loro e per il loro avvenire, nel vincere ogni tentazione di rinuncia, di malinconia e di noia”.

Nella luce del Giubileo della speranza la sua testimonianza rifulge di particolare luminosità, come ricorda Papa Francesco nella Bolla d’indizione dell’Anno Santo: “La testimonianza più convincente di tale speranza ci viene offerta dai martiri, che, saldi nella fede in Cristo risorto, hanno saputo rinunciare alla vita stessa di quaggiù pur di non tradire il loro Signore. Essi sono presenti in tutte le epoche e sono numerosi, forse più che mai, ai nostri giorni, quali confessori della vita che non conosce fine. Abbiamo bisogno di custodire la loro testimonianza per rendere feconda la nostra speranza”.

Merita ricordare che quest’anno ricorrono i 25 anni della presenza salesiana in Pakistan, dove i figli di Don Bosco sono presenti con il “Don Bosco Technical Centre” di Lahore, che ha contribuito all’educazione, allo sviluppo tecnico e delle competenze dei giovani e ha diplomato più di 8.000 giovani; e il “Don Bosco Learning Center” di Quetta.

I giovani che hanno frequentato le case salesiane stanno vivendo una vita dignitosa nella società e diffondono il nome di Don Bosco in tutto il Pakistan.

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