Il Soggiorno Proposta è una comunità educativa e riabilitativa salesiana che si occupa del recupero e reinserimento sociale di giovani in difficoltà, animata e centrata sul carisma salesiano.
Lo scorso sabato, presso l’auditorium “Palmira” di Ortona, si è tenuto il convegno dal titolo “Verso una nuova vita”, che ha visto la partecipazione di due illustri ospiti del mondo salesiano: don Rafael Bejarano Rivera, responsabile delle Opere Sociali del Settore per la Pastorale Giovanile Salesiana a livello mondiale, e il prof. Giancarlo Cursi, docente di sociologia dell’emarginazione e della devianza presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS). Presenti anche tutto il Consiglio Direttivo del Soggiorno Proposta, di cui fa parte anche il salesiano don Massimiliano Civinini, ed il fondatore don Gigi Giovannoni, attualmente Cappellano dell’Ospedale Civile “San Pio” di Vasto.
Il presidente del Soggiorno Proposta APS, don Daniele Pusti, SDB, ha dato il benvenuto ai partecipanti, sottolineando l’importanza di continuare a celebrare questi quarant’anni senza fermarsi di fronte alle difficoltà che il settore sociale affronta quotidianamente.
L’incontro, moderato dal direttore del centro, Antonio La Monica, ha evidenziato come il percorso in comunità apra la strada a una nuova vita. Il titolo dell’evento rifletteva infatti il concetto del Sistema Preventivo di Don Bosco come strumento di cambiamento. “Il Sistema Preventivo deve accompagnare questo cambiamento, necessario per ogni ragazzo, soprattutto quando si trova in situazioni di difficoltà. Il Centro non è solo un’esperienza sociale, ma una vera e propria esperienza vocazionale”, ha affermato La Monica.
Don Bejarano, da parte sua, ha incentrato il suo intervento sul Criterio Oratoriano come ispirazione e paradigma di tutte le attività salesiane. “Noi siamo figli di don Bosco, nati nel cuore del Vangelo, e il nostro compito pastorale è evangelizzare”, ha dichiarato. Ha poi sottolineato che il quarantesimo anniversario del Centro coincide con il Giubileo della Speranza, un segno dello Spirito Santo che ispira rinnovate iniziative. “Ciò che accade qui non è magia, ma un processo che, grazie all’aiuto di tante persone, porta a una Resurrezione, come quella di Lazzaro. Il vero miracolo non è solo un giovane che torna alla vita, ma una comunità che trasforma i cuori unendo le forze per sviluppare le persone come uomini e donne altruisti”.
Don Bejarano ha poi richiamato l’articolo 118 dell’enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco, collegandolo all’articolo 33 delle Costituzioni Salesiane, in cui si legge: “Don Bosco vedeva chiaramente la portata sociale della sua opera. Lavoriamo in ambienti popolari e a favore dei giovani poveri, educandoli alla responsabilità morale, professionale e sociale, collaborando con loro”. Proprio questo spirito di collaborazione è la forza del Soggiorno Proposta. “I ragazzi non subiscono un trattamento, ma vengono accompagnati verso una crescente educazione e rispetto, con obiettivi condivisi e raggiungibili. L’esperienza di Don Bosco nasce nella realtà locale e ancora oggi si sviluppa su scala locale, pur essendo presente in oltre 135 nazioni nel mondo".
“Il Sistema Preventivo è al cuore dell’educatore salesiano, che deve garantirne l’applicazione come pedagogia pratica – ha concluso don Rafael –. Ogni ambiente salesiano deve essere casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita e cortile per incontrarsi. Anche il Soggiorno Proposta deve continuare a operare in questa direzione, lavorando in comunità, ascoltando il territorio e affrontando le sfide attuali, sempre ispirandosi al Progetto Educativo”.
L’evento ha poi avuto un momento speciale con l’arrivo inaspettato del Vescovo della Diocesi di Pescara, Mons. Tommaso Valentinetti, originario di Ortona, che ha ricordato le origini del Centro. “Quarantacinque anni fa, una donna straordinaria come Palmira chiese all’allora Arcivescovo di avviare un’attività a favore dei giovani con le sue proprietà a Ortona, poi affidata ai Salesiani. Incontrai don Gigi in un ritiro di catechisti e iniziammo una piccola collaborazione qui al Centro. Oggi questa realtà, frutto dello Spirito Santo, è una delle più importanti nel sociale per la Diocesi”.
Dopo il saluto del Vescovo, la parola è passata al prof. Giancarlo Cursi, che ha evidenziato l’importanza di sperimentare la vita sociale, come fece Don Bosco chiedendo un pezzo di terra a Valdocco per offrire una nuova opportunità ai giovani abbandonati. "C’è un’assonanza con ciò che è accaduto qui a Ortona 40 anni fa”, ha osservato. Il suo intervento ha sottolineato il ruolo essenziale degli ambienti formativi, che rischiano di perdere i valori di inclusione e rispetto. “Don Bosco partiva dagli altri: con Bartolomeo Garelli iniziò con un semplice ‘Sai fischiare?’, per poi condurlo in un ambiente che gli offrisse un orizzonte di vita diverso”. Il punto di partenza sono le risorse di ciascuno, considerate come potenzialità per lo sviluppo integrale della persona. “Questo è il metodo - ha concluso il Professore - in cui ogni individuo diventa prezioso per la società e gli altri lo diventano per lui”.
Il pomeriggio si è concluso con una serie di interventi da parte dei presenti e con due toccanti testimonianze dei ragazzi del Soggiorno Proposta, che hanno voluto condividere la gioia di far parte di questo percorso educativo che permette uno sviluppo delle proprie potenzialità.
Staff Comunicazione del Soggiorno Proposta
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