I salesiani sono arrivati a Niamey, Capitale del Niger, appena poco più di un anno fa, il 29 ottobre 2023. La comunità, composta da quattro pionieri – noti anche come “Niger-4” – appartiene all’Ispettoria “Sant’Artemide Zatti” di Africa Nigeria Niger (ANN), anch’essa di recente istituzione (Marzo 2022), e si è già radicata sul territorio, diventando un punto di riferimento per la popolazione locale.
Uno dei quattro pionieri ha spiegato: “Essendo sfollati dalle loro comunità, i genitori hanno avuto difficoltà a fornire cibo ai loro figli durante nel periodo di sfollamento a seguito delle azioni terroristiche. Questa mancanza di cibo stava già degenerando in fame e morti, fino a quando non è stato fornito il supporto. Da allora, però, è stato possibile accudire e nutrire i bambini”.
I salesiani in Niger stanno anche fornendo una serie di altri servizi fondamentali per le famiglie, tra cui: un rifugio temporaneo per 61 famiglie; acqua e utensili da cucina per cucinare; e analisi e trattamenti medici, in particolare per bambini malnutriti e anziani.
I Figli di Don Bosco stanno anche garantendo l’accesso all’educazione con attività prescolari per bambini; corsi di alfabetizzazione per adolescenti che hanno lasciato la scuola; programmi di sensibilizzazione su igiene personale, sicurezza, pronto soccorso e protezione; e consulenza psicologica per chi ne ha bisogno.
Stando ai dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)Il Niger, che ospita oltre 900.000 sfollati, è il Paese dell'Africa Occidentale che ospita il maggior numero di persone costrette a dover lasciare la propria casa. Inoltre, secondo la Banca Mondiale, il Niger ha un’economia scarsamente diversificata e dipende principalmente dall’agricoltura, ha una povertà estrema molto diffusa e in aumento (pari a circa il 50% della popolazione), e attualmente ci sono circa 4,5 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria – un dato anche questo in aumento rispetto agli anni passati.
Fonte: Mission Newswire