Il più grande Pellegrinaggio della Fede della Patagonia è iniziato venerdì con l'arrivo dei fedeli a cavallo che, dopo aver percorso centinaia di chilometri, sono giunti all'eremo del Parco Ceferiniano per portare le loro offerte, i loro saluti e le loro preghiere davanti alla tradizionale immagine che viene venerata tutto l'anno.
Le attività religiose, culturali e ricreative sono proseguite sabato 24, con l’arrivo dei pellegrini in bicicletta, a cavallo, con carovane di auto e a piedi, provenienti da varie località della Patagonia, come Gastre, Gan Gan, Telsen, Trelew, Gobernador Costa, Viedma, Villa Regina, Cipolletti, Neuquén, Zapala e alcuni da Buenos Aires.
Con il proseguire della giornata ci sono state anche celebrazioni e battesimi e i pellegrini sono continuati ad arrivare. In centinaia sono venuti a salutare il Beato, toccando la scultura di legno e il suo poncho. Al calar della sera, si è tenuta una preghiera accanto al fuoco, animata dalla comunità mapuche. La giornata di sabato si è conclusa con un canto alla terra da parte dei giovani del centro sportivo di Chimpay.
Domenica 25 le attività sono iniziate con i primi raggi del sole, sulla collina della Croce del Quinto Centenario (sulla Strada Nazionale 22), con la preghiera mapuche. Alle 9 del mattino, la moltitudine di persone ha iniziato il pellegrinaggio verso il Parco Ceferiniano, dove è arrivata dopo due ore di cammino. Alle 11 è iniziata la Messa su un altare preparato all'aperto.
La celebrazione è stata presieduta da mons. Alejandro Benna, Vescovo di Alto Valle del Río Negro, e concelebrata dal vescovo di Viedma, mons. Esteban Laxague, SDB, e di San Carlos de Bariloche, mons. Juan Carlos Ares, e da sacerdoti provenienti da diverse parti della regione e del Paese. Tra i concelebranti c'erano anche don Darío Perera, Ispettore ARS, don Osvaldo Braccia, Vicario Ispettoriale, e diversi altri salesiani.
Durante l'omelia, monsignor Benna ha sottolineato: “Ancora una volta il nostro Zeffirino ci chiama, e con il suo esempio ci invita a vivere bene il momento presente. Siamo venuti a rinnovare la nostra fede […] Quanta fede su questa strada, ho visto tanti che venivano a cavallo o in bicicletta, o a piedi da lontano. In questi giorni ho benedetto molte persone. E uno di loro mi ha detto: ‘Sono 50 anni che vengo a salutare Zeffirino’. Che bella fede vedo nei bambini che si trasmette dai nonni ai genitori e dai genitori ai figli. Quella grazia che Dio ha dato a tutti noi nel giorno del nostro battesimo!”.
Sebbene le attività principali si siano svolte nello scorso fine-settimana, nella giornata del 26 agosto, giorno in cui celebriamo la nascita e la Memoria Liturgica del Beato Zeffirino Namuncurá, si svolgeranno Messe per tutto il giorno e i presenti condivideranno un pranzo e un simbolico taglio della torta.
La certezza che rimane dopo questo pellegrinaggio è che questa manifestazione è stata, ancora una volta, una vera dimostrazione che, se si prega con fede, Dio opera nella vita delle persone.