La precedente epoca mediatica era caratterizzata da messaggi unidirezionali - il destinatario aveva pochi strumenti per rispondere al messaggio ricevuto. Nell'era dei nuovi media, i destinatari si relazionano con il contenuto proposto in modo interattivo e il mittente deve aspettarsi che il destinatario agisca e interagisca. Ogni tanto arriva una nuova era mediatica e questo cambiamento è particolarmente evidente in questo momento. Non c'è dubbio che alcuni modi di creare contenuti di qualche anno fa sembrano già arcaici, perché i media, soprattutto i social media, stanno cambiando in modo dinamico.
Di questi cambiamenti ne scrive approfonditamente in uno studio don Maciej Makuła, SDB, membro del Settore Comunicazione Sociale, che in questi mesi sta coordinando le attività di “Shaping Tomorrow”, (Dare forma al domani) il Convegno Comunicazione 2024, che avrà luogo dal 1° al 7 agosto 2024 presso le strutture dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma.
“Il XXI secolo è caratterizzato da una nuova era di scambio di informazioni, che sta entrando in un territorio sconosciuto – scrive don Makuła – Le persone comunicano in modo diverso oggi rispetto a 10 anni fa, e tra 10 anni la situazione potrebbe cambiare radicalmente. Il modo in cui comunichiamo e riceviamo contenuti si sta trasformando. Non si tratta tanto di un cambiamento epocale quanto di un cambiamento di epoca, sia a livello istituzionale che personale. Internet, i social media o l'intelligenza artificiale hanno rivoluzionato il modo in cui gli esseri umani interagiscono, soprattutto con gli strumenti moderni, creando contenuti diversi ed esplorando nuovi canali di comunicazione”, prosegue.
Il testo completo dell’articolo, in formato pdf, può essere scaricato qui a fondo pagina.
“Vi invitiamo a partecipare alla conferenza sulla comunicazione che si terrà dall’1 al 7 agosto 2024 a Roma” è l’esortazione che giunge dal Settore per la Comunicazione Sociale.
In vista del Convegno sono già attivi anche la pagina Facebook e il profilo Instagram di “Shaping Tomorrow”.