Lanciato dall’Ufficio Ispettoriale dei Salesiani dell’Africa Meridionale (AFM) di Johannesburg nel gennaio 2024, il progetto “Eco Ubuntu” è una testimonianza dell'impegno dei Salesiani per uno sviluppo olistico. Il progetto cerca infatti di promuovere una “mentalità verde” nelle comunità, facilitando interventi ecologici accessibili e pratici. Dai sistemi “idroponici”, alla formazione per l’installazione di impianti solari, fino alla creazione di pozzi, il progetto consente agli individui di adottare pratiche sostenibili nella loro vita quotidiana. E al centro di questo impegno c'è la promozione dell'“idroponica”, una tecnica di coltivazione senza suolo che massimizza l’efficienza delle risorse e minimizza l'impatto ambientale.

L’Istituto Salesiano per i Progetti Giovanili (SIYP) a “Green Point” funge da centro vitale per l’attuazione delle iniziative del progetto a Città del Capo. Attraverso programmi di formazione sulla coltivazione idroponica e sul solare, i giovani vengono dotati delle competenze e delle conoscenze necessarie per potersi inserire con successo nel mercato in rapida evoluzione dell’economia verde.

Uno dei risultati più importanti del progetto è l'integrazione della coltura idroponica nei percorsi di istruzione e occupazione dei giovani svantaggiati. Nell'ambito del programma per l'occupabilità dei giovani NEET (Not in Education, Employment, or Training – cioè, che non studiano e non lavorano), i giovani sono attivamente coinvolti nella realizzazione di progetti idroponici nelle loro comunità. Impegnando questi giovani in un lavoro significativo, il progetto non solo affronta il problema della disoccupazione, ma promuove anche un senso di appartenenza e di orgoglio negli sforzi di conservazione ambientale.

Inoltre, il progetto “Eco-Ubuntu” abbraccia tra i suoi destinatari anche gli studenti della “Learn to Live School of Skills” (Scuola di Competenza – Impara a Vivere), offrendo loro una preziosa esperienza pratica di coltivazione idroponica. In questo modo gli allievi di questo percorso non solo apprendono abilità pratiche, ma sviluppano anche una più profonda adesione all’agricoltura sostenibile.

“Mentre continuiamo a sostenere la causa della sostenibilità ambientale attraverso la ‘Don Bosco Green Alliance’, l’impatto del progetto Eco-Ubuntu si ripercuote ben oltre le comunità di riferimento: è un modello per le iniziative di base che sfruttano il potere dell’educazione, dell’innovazione e della collaborazione per creare un mondo più verde e inclusivo”, ha affermato don Gabriel Hamuy, responsabile del programma per l’occupabilità dei giovani NEET.

In sostanza, il Progetto Salesiano Idroponico “Eco Ubuntu”, guidato dal centro SIYP di Città del Capo, è più di una semplice coltivazione di piante: è una coltivazione di speranza, resilienza e unità di fronte alle sfide ambientali. Coltivando sia la terra, sia le persone che se ne occupano, il progetto apre la strada a un futuro più luminoso e sostenibile per le generazioni a venire.

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