Fanno parte della spedizione, da parte di Missioni Don Bosco, il Presidente, don Daniel Antúnez, SDB, e la fotoreporter Ester Negro; e da parte del VIS, la Presidente, Michela Vallarino, don Luca Barone del Comitato Esecutivo, membro della Sede Centrale Salesiana di Roma, e gli operatori Alberto Livoni e Riccardo Giannotta.
“Per noi è difficile condividere le sensazioni di queste prime giornate” ha raccontato ad ANS don Barone. Poi il salesiano, elencando le diverse realtà con cui la delegazione è entrata in contatto, indica alcune delle prime e più forti impressioni ricevute: “La casa-famiglia salesiana di Leopoli, con bambini, la maggior parte dei quali orfani di guerra, la squadra di calcio dei soldati mutilati e la testimonianza di Konstiantyn, il loro capitano, che ha perso la gamba sul fronte e che, con e per la sua famiglia, cerca nello sport una riabilitazione anche psicologica; il cimitero creato ex novo per i soldati deceduti, tutti giovanissimi, con centinaia e centinaia di tombe addobbate con la bandiera giallo blu; la normalità della quotidianità delle persone ricavata tra un allarme e l’altro in un contrasto continuo; la visita a ‘Mariapolis’, il villaggio di container che dà accoglienza, da un anno e mezzo, a circa 950 sfollati, di cui più di 300 minori…”
La missione della delegazione salesiana prosegue ancora in questi giorni, e a seconda delle condizioni belliche, potrà poi raggiungere Kiyv per portare solidarietà alla comunità salesiana operante in quella zona del Paese.
Don Barone e don Antúnez, da parte loro, ogni giorno cercano uno spazio di comunione e di fraternità con i confratelli che vivono la quotidianità in questa situazione di costante emergenza, senza perdere lo spirito di fiducia e determinazione tipici del carisma salesiana.
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