Prima che venisse inaugurata la nuova cappella, infatti, i salesiani celebravano la Messa nei corridoi dell’edificio, mentre ora, i giovani possono disporre di uno spazio designato dove riflettere e ricevere una guida spirituale. La cappella offre un ambiente tranquillo e rilassante, che può aiutare il processo di riabilitazione dei giovani lì accolti. Offre, inoltre, un senso di comunità, in cui i giovani possono entrare in contatto con i loro coetanei, ma anche con gli adulti, sviluppando un senso di appartenenza essenziale per il loro benessere.
È bene ricordare, infatti, che i beneficiari del “Don Bosco Fambul” sono giovani che hanno subito abusi e che arrivano al centro spaventati e traumatizzati. L’opera salesiana si occupa quindi di fornire loro un ambiente sicuro e accogliente, dove possano trovare sollievo, conforto e speranza.
Uno dei missionari salesiani che lavora presso il “Don Bosco Fambul” ha osservato come questa nuova cappella sia importante anche per il personale e per i volontari. La cappella completerà il centro terapeutico e offrirà al personale un luogo per riflettere durante le pause. “La loro salute mentale, mentre svolgono questo lavoro critico, è importante quanto quella dei giovani che aiutiamo”, spiega il salesiano.
Tra i beneficiari del “Don Bosco Fambul” ci sono anche Osman, vittima della tratta di minori, e Musa, costretto al lavoro minorile. Osman non ha più i genitori ed è stato ritrovato al confine tra Sierra Leone e Guinea. Musa ha perso suo padre e sua madre, che non poteva badare a lui, lo ha affidato alla sorella maggiore, che però lo ha obbligato a lavorare. Arrivati al “Don Bosco Fambul”, Osman frequenta ora il corso da meccanico presso l’officina “Don Bosco” e i salesiani sono rimasti colpiti dal suo impegno nella formazione professionale; Musa, invece, sta affinando le sue capacità di saldatura e migliora ogni giorno.
Anche loro, insieme ai giovani e al personale del “Don Bosco Fambul”, pregheranno nella nuova cappella, che è aperta agli oltre 2.000 membri della comunità del villaggio. Sebbene quasi l’80% degli abitanti della zona sia musulmano, grazie al lavoro pastorale dei salesiani, potranno unirsi comunità salesiana per pregare, soprattutto la domenica.
Fonte: Salesian Missions