L’incontro è iniziato con un momento di preghiera guidato dal Coordinatore Ispettoriale dell’Animazione Missionaria e Vocazionale, don José Carlos Sobejano, e con il saluto del Coordinatore Nazionale dei Centri Giovanili, don Pedro Hernández. Il Delegato ispettoriale della Pastorale Giovanile, don Xabier Camino, ha passato in rassegna il processo di riprogettazione di questo ambiente e come questo congresso s’inserisca in questo percorso.
L’intervento principale è stato quello dell’Ispettore di SSM, don Fernando García Sánchez, che nella sua riflessione sul “presente e futuro dei Centri Giovanili nelle case della nostra ispettoria” ha sottolineato che “in questo ambiente molti giovani hanno trovato la loro vocazione al matrimonio, la loro vocazione nella Famiglia Salesiana e il loro desiderio di rimanere nell’opera salesiana con diversi livelli di impegno fino ad oggi”. L’Ispettore ha sottolineato poi che “il Centro Giovanile è l’ambiente pastorale dell’Ispettoria che concentra i salesiani più giovani” perché “la vita che scorre nei nostri Centri Giovanili è un tesoro da custodire, ma i modi in cui possiamo farlo devono essere diversi nei prossimi anni” perché, ha sottolineato, “la vita dei nostri Centri Giovanili è l’anima del nostro carisma”.
“Per le caratteristiche dello stile relazionale, degli interventi educativi e delle proposte spirituali che si svolgono nel Centro Giovanile, il legame di questo ambiente con i primi passi compiuti da Don Bosco nella nascita dell'Oratorio di San Francesco di Sales è particolarmente significativo”, ha sottolineato ancora l’Ispettorie. Quindi invitato i responsabili dei Centri Giovanili a continuare a “rispondere alle esigenze dei giovani”, poiché “abitare il mondo dei giovani è stata la strada scelta da Don Bosco per diventare un punto di riferimento per la loro vita”. Per don García Sánchez, “come nelle nostre origini, siamo chiamati a curare la nostra identità e a superare le crisi e le difficoltà che possono sorgere nella fedeltà alla nostra missione educativa ed evangelizzatrice”. Infine, ha ricordato che “i Centri Giovanili della nostra Ispettoria sono chiamati a replicare l'intuizione di Don Bosco, che lo portò a riunire persone di età diverse per creare una famiglia”.
Il pomeriggio di sabato 4 novembre è stato dedicato allo studio per gruppi di un documento preparato dalla Commissione Centri Giovanili sulla riprogettazione di questo ambiente. Una riflessione che è il frutto di un ampio processo portato avanti negli ultimi anni. Questo processo, secondo il documento di lavoro, risponde al fatto che “se vogliamo proporre Centri Giovanili con una minore presenza di salesiani, anche queste funzioni devono essere svolte, individualmente o collegialmente, in modo che il gruppo risultante rimanga un Centro Giovanile Salesiano”.
Nel testo su cui hanno lavorato i diversi gruppi sono state passate in rassegna le funzioni specifiche degli educatori, le difficoltà, la dimensione sociale dell’ambiente e la natura associativa e non formale dei centri. Il pomeriggio si è concluso con un momento di preghiera e il pensiero della “buonanotte salesiana” da parte di Carlos Hermida, Presidente della “Confederación Don Bosco”, che riunisce 127 Centri Giovanili in Spagna, il quale ha offerto una rilettura della Lettera di Don Bosco da Roma del 10 maggio 1884 e ha fornito una panoramica della realtà del Centro Giovanile oggi.
La giornata di domenica 5 novembre è stata dedicata alla condivisione del lavoro degli otto gruppi del giorno precedente. L’Eucaristia, presieduta dall’Ispettore al termine della mattinata, e la foto ufficiale del gruppo dei partecipanti, hanno concluso il congresso ispettoriale, che comunque già si è proiettato in avanti con lo sguardo al congresso nazionale sul medesimo ambiente salesiano che si terrà in futuro.
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