“Sono stato felicissimo d’incontrare a Kuching e nelle parrocchie rurali molti sacerdoti diocesani locali e alcuni religiosi, e di capire via via la situazione della comunità cattolica locale – ha espresso don Belo –. L’accoglienza calorosa da parte di clero e laici del posto è l’esperienza più incoraggiante fatta nel mese”.
Grazie alla frequentazione di don Felix, un sacerdote diocesano malese, don Belo ha potuto comprendere come i cattolici nella regione di Sarawak stiano cercando di andare incontro alla popolazione musulmana, non solo a livello dei rapporti socio-politici, ma anche tra la gente comune.
Tra i diversi appuntamenti il salesiano ha incontrato anche l’arcivescovo di Kuching, mons. John Ha, che sta lavorando ai documenti necessari per l’invito ai Salesiani.
“In dialogo con alcuni parroci – prosegue il salesiano – mi sono reso conto della necessità della formazione tecnica dei giovane cattolici delle aree rurali; in particolare dei corsi di Saldatura e Meccanica Automobilistica, come anche in Inglese, sarebbero molto apprezzati e necessari”. Ancora da chiarire invece è capire se sia più fattibile avviare il Centro di Formazione Professionale: in città o nelle aree rurali.
Il mese di perlustrazione Don Belo l’ha speso per metà nella campagne attorno Kuching e per metà in città, risiedendo nella parrocchia dedicata a San Giuseppe. Qui ha potuto visitare gli ammalati e gli immigranti giunti dall’Indonesia, ha conosciuto la loro non facile vita e ha compreso che questa gente cerca soprattutto ascolto, regolari incontri di condivisione e fraternità e l’Eucaristia. Inoltre ai laici cattolici impegnati nella vita della parrocchia ha parlato della Famiglia Salesiana e notato un certo interesse verso la vocazione dei Salesiani Cooperatori.
“Continuate a pregare per il nostro sogno missionario in Malesia” conclude don Belo.
Fonte: AustraLasia