Nel contesto delle differenze generazionali, la comunicazione a volte diventa piuttosto complicata e persino reciprocamente incomprensibile. A questo si aggiungono poi i rispettivi contesti culturali, che aiutano o ostacolano la comunicazione.
Per questo, nel suo quarto articolo, don Makuła ha voluto illustrare le differenze fondamentali tra le generazioni X, Y, Z, Alpha e C, nonché le discrepanze nella trasmissione e nella ricezione dei messaggi da parte di queste generazioni.
Dopo averne descritto le caratteristiche e aver delineato i confini temporali di tutte queste generazioni, l’autore rilegge il tutto in chiave salesiana, porgendo ai lettori alcune domande.
Cosa caratterizza le diverse generazioni nel lavoro salesiano, nel lavoro educativo, nel mercato del lavoro? Cosa si aspettano da me le altre generazioni nella comunicazione? Perché è necessario adattare il messaggio? Quali sono le motivazioni delle diverse generazioni? Come gestisco i rappresentanti delle diverse generazioni nella mia istituzione? Come gestisco il conflitto comunicativo derivante dai diversi approcci comunicativi?
“Queste domande – spiega don Makuła – portano a un impegno più forte nell’apprendimento delle forme di comunicazione preferite dalle diverse generazioni, nonché a una fruttuosa cooperazione intergenerazionale in molti progetti e lavori educativi”.
La Famiglia Salesiana tocca i temi e le modalità di comunicazione di ogni giovane generazione con tutta la sua consapevolezza. “I progressi tecnologici hanno un impatto sulla cultura e anche sui paradigmi di comunicazione, che sfidano costantemente coloro che lavorano ed educano nello spirito di San Giovanni Bosco – prosegue, infatti l’autore del testo –. Da qui l’importanza di apprendere le nuove generazioni, che presentano caratteristiche e comportamenti comunicativi spesso positivamente sorprendenti, aiutati da una tecnologia e da modalità di creazione dei processi comunicativi senza precedenti”.
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