Da Saragozza, Pamplona, Madrid, Ciudad Real, Salamanca, Burgos, Malaga, Cartagena, Alcoy, Alcalá de Henares… E tante altre città ancora, verso Germania, Austria, Polonia, Italia, Francia, Estonia, Grecia, Repubblica Ceca, Turchia, Romania, Irlanda, Malta…
Per realizzare queste esperienze, i centri educativi salesiani fanno parte della rete Erasmus in diversi modi.
Alcuni, come il centro salesiano di Pamplona, sono stati selezionati dall’Unione Europea come centri educativi per i progetti di mobilità Erasmus+ nel periodo 2021-2027. Ciò consente loro di organizzare più facilmente la mobilità di studenti e insegnanti durante questo sessennio.
Altri, come il centro dei salesiani di Cartagena, fanno parte dei partenariati di scambio scolastico KA229 dello stesso programma, che mirano a promuovere la cooperazione, l’apprendimento tra pari e lo scambio di esperienze tra scuole a livello europeo – in questo caso si tratta principalmente di scuole secondarie superiori.
Mentre in altri casi ancora, i centri educativi gestiscono, insieme alle autorità europee e regionali, la mobilità di cui hanno bisogno anno per anno.
Per la promozione di questa attività educativa internazionale sono stati fondamentali gli incontri degli “Europrogettisti salesiani”, appuntamenti annuali, l’ultimo dei quali svoltosi a Torino lo scorso novembre.
Venendo alle esperienze concrete compiute dai giovani dei centri educativi salesiani spagnoli, il centro di Saragozza conta 21 studenti di diverse specialità che stanno svolgendo il loro tirocinio formativo sul posto di lavoro (FCT, in spagnolo) in vari Paesi europei; il centro di Ciudad Real ha inviato 3 studenti in percorsi FCT a Dublino, in Irlanda; quello di Pamplona ne ha mandati 13 in Italia; sempre a fare pratica in Italia si trovano 10 ragazzi delle Piattaforme Sociali “Las Naves” di Alcalá de Henares; degli allievi del centro “Padre Aramburu” di Burgos 15 sono in formazione all’estero sparsi tra Italia, Polonia, Francia e Germania; e ancora sono in formazione all’estero 5 studenti del centro salesiano “El Pilar” di Soto del Real.
Nerisa Sobrino Sanabria, una delle giovani coinvolte in questi progetti di formazione all’estero, racconta: “È stata un’esperienza incredibile. Le persone di questa città sono meravigliose, ci aiutano sia con lo stage sia con la lingua, come se fossimo gente del posto. Sono felice di aver avuto questa opportunità perché come stiamo crescendo qui, sia a livello personale, sia professionale, non sarebbe possibile altrove”.
Tra gli allievi del centro “Ciudad de los Muchachos” di Madrid, che ha una vasta esperienza nella gestione dei programmi Erasmus +, e in precedenza nell’iniziativa europea “Leonardo”, 17 vivranno l’esperienza formativa a Malta e in Italia. Inoltre, il nuovo progetto “CLIL Erasmus+” è già in corso a Valga, in Estonia, con la presenza di tre studenti e un insegnante dei salesiani del centro “Juan XXIII” di Alcoy.
Il centro salesiano di Cartagena accoglie 30 giovani europei di un progetto Erasmus+ sulla scarsità d’acqua. Gli studenti e gli insegnanti di questo progetto, provenienti da scuole secondarie di Grecia, Repubblica Ceca, Turchia, Romania, Francia e Spagna, lavorano insieme dal 2020 sul tema ambientale della conservazione dell’acqua come risorsa scarsa, rendendo la scuola un luogo in cui si promuovono azioni responsabili verso la natura e la sua conservazione.
A marzo, il centro di Triana ha accolto studenti polacchi grazie al programma Erasmus+ destinato alla prima classe della scuola secondaria. Nei giorni precedenti la Pasqua, gli studenti della scuola “Trinidad” di Siviglia hanno partecipato al progetto europeo insieme a una scuola salesiana della Slovenia. Mentre nelle stesse date degli allievi della “BSCBerlin” hanno visitato il centro dei salesiani di Malaga; e il centro di Pamplona ha inviato anche nove allievi della scuola secondaria a Vals-les-Bains, in Francia, in un’esperienza di gemellaggio, inserita nel programma di partenariato KA-121, per comprendere meglio la cultura romana che hanno appreso in classe nei mesi precedenti.
L’esperienza di internazionalizzazione si completa infine con la mobilità degli insegnanti, attraverso la partecipazione a progetti e processi di shadowing (apprendimento passo passo), con i quali i docenti dei centri salesiani apprendono e riportano le esperienze dell’educazione di altri Paesi europei.
Marian Serrano
Fonte: Salesianos.info