Lì, per poco più di un’ora, il X Successore di Don Bosco ha fatto una panoramica della Congregazione nel mondo. Ha sottolineato l’importanza della missione condivisa tra religiosi e laici, evidenziando che in molte presenze salesiane la gestione, l’animazione e il servizio sono affidati a laici con identità salesiana.
Allo stesso modo, ha incoraggiato tutti i presenti a lavorare per i giovani, soprattutto i più poveri e abbandonati, in una prospettiva di fede in Dio e nel carisma di Don Bosco, come fecero i primi salesiani arrivati in Patagonia, guidati da don Giovanni Cagliero nel 1875. E al termine del suo intervento, si è messo in ascolto delle domande dei presenti.
Alle 11 del mattino, i primi pellegrini partiti dal cortile dell’antica scuola San Francisco hanno iniziato ad arrivare nell’atrio della parrocchia salesiana, dove si sarebbe svolta la Messa. Con essi, sul finire del corteo, sono arrivate anche l’urna contenente le reliquie del sig. Zatti e un’immagine di Maria Ausiliatrice.
La Messa, celebrata all’aperto, sotto un sole intenso, è stata presieduta dal Rettor Maggiore e concelebrata dal vescovo locale, Mons. Esteban Laxague, SDB; dall’arcivescovo di Bahía Blanca, Mons. Carlos Azpiroz Costa OP, e dal suo vescovo ausiliare, Mons. Jorge Wagner; e dal vescovo di Zárate-Campana e fratello del vescovo locale, Mons. Pedro Laxague, nonché dall’Ispettore dell’Argentina Sud, don Darío Perera, e da diversi salesiani e sacerdoti del clero di Viedma.
All’inizio dell’Eucaristia, in rappresentanza di tutta la Vita Consacrata di Viedma e della regione, una suora ha consegnato al Rettor Maggiore la Bibbia e alcune infermiere hanno portato all’altare il camice indossato da Zatti nel suo servizio ai pazienti. Inoltre, in uno spirito di Famiglia Salesiana, la Prima Lettura è stata proclamata dall’Ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Argentina, suor Silvia Boullousa.
Dopo la lettura del Vangelo di Giovanni (9, 1-41), il Rettor Maggiore ha tenuto l’omelia. Ha sottolineato la santità di Zatti e ha chiarito che non importa che Zatti fosse un salesiano coadiutore; non importa che Zatti abbia vissuto a Viedma o se invece avesse vissuto altrove; non importa che Zatti fosse un infermiere… Ciò che conta è il dono della santità ricevuto da persone comuni che, durante la loro vita, si sono distinte per aver fatto del bene agli altri.
Prima della fine della Messa, don Pedro Narambuena SDB, Direttore della casa salesiana di Viedma e Vicepostulatore della causa di canonizzazione di Zatti, ha invitato i salesiani più anziani, don Renzo Adami e don Martin Dumrauf, e il salesiano più giovane, il neo-professore Leonardo Diaz, a consegnare al Rettor Maggiore il camice da infermiere di Zatti, che era stato portato all’altare all’inizio della Messa, parte quotidiana della vita del santo infermiere e “parente di tutti i poveri”.
Successivamente, mons. Esteban Laxague ha consegnato a Don Á.F. Artime una targa di legno contenente alcune reliquie di Sant’Artemide Zatti.
Dopo la Messa, il Rettor Maggiore si è fermato a salutare fedeli e devoti, quindi è partito per Buenos Aires dove, da domani, martedì 21 marzo, fino a venerdì 24 marzo, guiderà la Visita d’Insieme alla Regione America Cono Sud.