Le settimane della VAFEJE si sono svolte all’insegna del valore della Pace e del motto della Strenna del Rettor Maggiore per il 2022: “Fate tutto con amore, nulla per forza”. In totale, oltre 400 bambini e adolescenti vi hanno preso parte, accompagnati con diverse proposte educative e ricreative da più di 130 animatori.
L’iniziativa di VAFEJE, già di per sé significativa per la vita di tantissimi ragazzi e giovani, assume ancor più valore se si considera il contesto in cui viene realizzata. Tijuana, città di frontiera posta al confine con gli Stati Uniti, è attualmente colpita da una raccapricciante ondata di violenza – le cifre mostrano che nella prima metà dell’anno ci sono già stati più di 2000 morti – e molte persone innocenti pagano caro il prezzo di essersi semplicemente trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato, o ancor più, di aver voluto aiutare, di offrire gli ultimi sacramenti, come è stato il caso dei due gesuiti uccisi lo scorso 20 giugno a Cerocahui, per aver voluto aiutare in extremis una persona che era fuggita dai suoi sequestratori in un altro stato del nord del Paese, quello di Chihuahua.
Per questo i Salesiani, di fronte all’invito dei vescovi a pregare per la pace, hanno rinnovato il loro impegno a costruire e vivere la pace: “Dobbiamo essere costruttori di pace con azioni concrete, con esempi di vita convincenti, ma soprattutto dicendo la verità, testimoniando la verità e la giustizia in tutti i nostri ambienti, specialmente negli ambienti giovanili di ciascuna delle nostre opere a Tijuana” affermano i Figli di Don Bosco presenti nella città.
“Ogni campo da gioco salesiano in cui abbiamo giocato in queste settimane è stato un momento di incontro, di sana condivisione, un luogo dove si risolvono i problemi senza usare la violenza fisica e verbale” proseguono.
Ecco il perché del loro impegno a raggiungere i giovani, gli adolescenti, i ragazzi e le ragazze e offrire loro uno spazio sicuro, uno spazio in cui costruire insieme la pace, andando a sostituire un’espressione accigliata con un sorriso, andando ad offrire una parola che incoraggia, che eleva, invece di una che ferisce e fa male.
Per questo motivo i salesiani di Tijuana lavorano molto nella formazione degli animatori, affinché siano educatori che accompagnino e guidino gli allievi attraverso l’esempio e le diverse attività; e, senza dubbio, cercano di vivere in prima persona il “sacramento salesiano della presenza”, perché essi stessi possano fare da punto di riferimento per i giovani.
Significativamente, a chiusura delle attività estive, i salesiani di Tijuana hanno riunito tutte le comunità delle diverse opere attive nella città e organizzato una marcia per la Pace, con la frase “la pace inizia con un sorriso”. Tra canti, grida di gioia, cartelloni e l’atmosfera familiare tipicamente salesiana, bambini, ragazzi, giovani, salesiani e laici loro collaboratori hanno sfilato per le strade di Tijuana trasmettendo i loro sentimenti e valori alla comunità. Quindi, si sono riuniti attorno all’Eucaristia per continuare a chiedere la pace, nei quartieri, nella città, tra i Paesi e nel mondo; e hanno completato la giornata conclusiva delle VAFEJE con la presentazione di diversi numeri artistici e culturali, un momento di agape e il gioco fraterno tra tutti i partecipanti.
“Come ‘Proyecto Salesiano Tijuana A.C.’, parte della Chiesa Cattolica Messicana, non possiamo rimanere indifferenti al dolore causato dalla delinquenza e dalla criminalità organizzata, ed è per questo che vogliamo impregnare i nostri spazi con i valori che possano promuovere la pace e la giustizia sociale” concludono i salesiani di Tijuana.