Sono stati proprio i giovani a consegnargli, sin dal suo ingresso nella casa, gli abiti e i simboli tradizionali delle autorità, tra canti e danze tipici della regione.
Dopo la cerimonia di benvenuto, è stato il turno del Superiore della Visitatoria “Nostra Signora dell’Africa” dell’Africa Tropicale Equatoriale (ATE), don Roland Mintsa, di trasmettergli la gioia di tutta la Visitatoria nell’averlo in presenza vicino a loro: “Ben arrivato qui sulla terra camerunense!” ha esclamato.
Successivamente, i ragazzi del Centro Giovanile di Mimboman, quartiere di Yaoundé, hanno omaggiato il Rettor Maggiore con alcuni passi di Mbolé, un ritmo urbano di origine camerunese oggi molto presente nella scena musicale nazionale, e Don Á.F. Artime ha assistito con vero interesse a quell’espressione di gioia e di arte, manifestando tutta la sua soddisfazione per l’entusiasmo e la qualità dell’accoglienza ricevuta.
Terminata questa fase con le foto di rito, a metà pomeriggio il Rettor Maggiore ha tenuto una riunione con i confratelli delle comunità della Casa Ispettoriale e di Mimboman. È stata l’occasione per ricordare loro di vivere con dedizione il carisma salesiano, senza affannarsi, per esempio, nei lavori che i laici possono assicurare e che non sono, però, la finalità della missione salesiana.
“Dobbiamo promuovere la vita fraterna e la salvezza dei giovani”, ha rimarcato con forza il Rettor Maggiore.
La serata è continuata con la preghiera dei Vespri, che si è conclusa con la “buonanotte” del Rettore Maggiore. Nel suo discorso Don Á.F. Artime ha invitato i salesiani a pregare per la pace in Ucraina. Ha lodato il lavoro svolto dalle presenze salesiane che accolgono i rifugiati, e ha manifestato che se Don Bosco oggi fosse lì farebbe la stessa cosa. La sua ammirazione era al contempo rivolta anche ai Paesi confinanti con l’Ucraina che offrono ospitalità a questi fratelli che cercano rifugio.
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