Akash Bashir era nato nel 22 giugno 1994 in una famiglia umile e aveva studiato all’Istituto Tecnico “Don Bosco” di Lahore. Conduceva una vita come quella di qualsiasi altro giovane e aveva i suoi sogni per il suo futuro. Viveva con la sua famiglia, aveva amici sia a scuola, che al lavoro, gli piaceva fare sport e la preghiera era parte della sua vita. Si era impegnato a vivere da “cittadino onesto e buon cristiano”, come voleva Don Bosco, ed era diventato un volontario della sicurezza nella sua chiesa parrocchiale, in un momento in cui la situazione in Pakistan era preoccupante con il rischio di incontrare attentatori suicidi che prendevano di mira luoghi religiosi.
Il 15 marzo 2015, una domenica mattina, infatti un attentatore suicida tentò di entrare nella chiesa di San Giovanni a Youhanabad, quartiere cristiano di Lahore, che in quel momento aveva al suo interno oltre 1000 fedeli partecipanti alla Messa. Quando si rese conto della situazione, Akash non esitò a sacrificare se stesso per impedire che l’attentatore provocasse una strage in chiesa.
“Aveva solo 20 anni, con una vita intera davanti a sé, quando ha scelto di proteggere gli altri con il dono più prezioso che aveva su questa terra: la sua vita” ha commentato in un messaggio Bryan Magro, Presidente della Confederazione Mondiale degli Exallievi di Don Bosco, la quale è co-attore della Causa.
“Akash Bashir ha abbracciato i valori di Vita, Libertà e Verità in cui crediamo come movimento degli Exallievi e amici di Don Bosco. Ha difeso la vita rinunciando alla sua vita! Ha difeso la libertà opponendosi alla violenza. Ha abbracciato la verità combattendo la radicalizzazione. È un esempio perfetto del dono dell’educazione salesiana che noi, exallievi e amici, abbiamo ricevuto attraverso il carisma di Don Bosco” ha aggiunto ancora il Presidente mondiale della Confederazione.
La comunità cristiana del quartiere di Youhanabad è stata molto felice della notizia dell’apertura della sua Causa di martirio.
Questo giovane exallievo salesiano diventa infatti il primo pakistano in cammino verso gli altari, e rappresenta tutti i cristiani perseguitati nei Paesi con una minoranza cristiana, e tutti i giovani coraggiosi e orgogliosi della loro fede.
Il testo completo del messaggio del signor Magro è disponibile – in italiano e inglese – a fondo pagina.