L’inaugurazione del busto commemorativo nel giardino della Grotta del Santuario intende onorare la memoria di don Maschio nel 25° anniversario di morte. Inoltre, il museo, con esposizione permanente dei cimeli di don Maschio nell’edificio che ospita gli uffici del Santuario, è una testimonianza delle sue opere pionieristiche e delle relazioni che seppe intessere con benefattori e simpatizzanti dell’opera salesiana. Tra gli articoli esposti nella mostra ci sono: la macchina da scrivere su cui don Maschio era solito trascorrere molte ore di lavoro, mantenendo una fitta corrispondenza con numerose persone; gli accessori liturgici (calici, pissidi, ecc.); i suoi paramenti liturgici; alcuni effetti personali; gli appunti ben conservati di alcune omelie; certificati e attestati di apprezzamento; e molti premi.
La cerimonia è stata coordinata dal Rettore del Santuario, don D’Souza, che ha anche supervisionato l’intero processo che ha portato a compimento questo memoriale per i 25 anni della Nascita al Cielo di don Maschio. Da parte sua suor Vimala, delle Pie Discepole del Divin Maestro, si è occupata della fabbricazione del busto, mentre William Fernandes, un amico di lunga data dei salesiani di Mumbai e designer d’arte, ha concettualizzato e progettato la disposizione interna della mostra permanente.
La prima sessione del 22° Capitolo Ispettoriale è stata così scelta come occasione opportuna perché i Salesiani di Mumbai potessero ringraziare Dio per questo magnanimo e imponente architetto della presenza salesiana in quella terra, pioniere di varie opere e presenze negli Stati indiani di Maharashtra, Gujarat e Madhya Pradesh.
Durante la cerimonia don D’Souza ha condiviso il messaggio inviato dal più antico benefattore italiano di don Maschio, Giovanni Bernasconi, che ha ricordato la lunga collaborazione della sua famiglia con il compianto missionario salesiano.
Successivamente, don Silveira ha ricordato come don Maschio praticasse l’incontro, l’ascolto e il discernimento, un processo cui Papa Francesco invita tutti in vista del Sinodo sulla Sinodalità. E ha osservato: “Se Dio vuole, forse questo è il dispiegamento del piano di Dio per avviare il processo di elevare don Maschio agli onori degli altari, come auspicato da molti”.
Mons. Barretto ha invece rimarcato la massima di don Maschio, “‘dare, dare e dare’ che egli stesso visse per tutta la vita, raggiungendo i poveri più emarginati della città di Mumbai”.
Mark Fernandes ha parlato a nome della sua famiglia Fernandes, la principale benefattrice di don Maschio per oltre 7 decenni. “È grazie a don Maschio che siamo stati benedetti da Dio con molte grazie, ed è nostra speranza che don Maschio ci guardi ancora con amorevolezza” ha affermato.
La breve cerimonia si è conclusa con un segno di gratitudine ai collaboratori e agli artisti che hanno lavorato per allestire, in 60 giorni, il busto e la mostra permanente del museo.
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