Le regolari visite di don Balcazar e degli altri pionieri ai villaggi di Sali, Komporo, Talaura, Kola Ridge e Nonou fecero guadagnare in breve tempo ai salesiani il rispetto e l’affetto della gente del posto. Essi passavano il tempo con loro, celebravano i sacramenti e fornivano anche i beni essenziali quotidiani alla gente, al prezzo di costo.
Nel 2000, in mezzo alle tensioni etniche e sociali, i salesiani avviarono un laboratorio presso il Centro Correzionale di Rove. Tre settimane dopo, con il Colpo di Stato del 5 giugno, il laboratorio venne chiuso, per la liberazione dei prigionieri. Ma a Henderson e Kola Ridge vennero iniziate le prime lezioni informali per i giovani. Così ebbe avvio il lavoro educativo dei salesiani per i giovani, con i detenuti come primi studenti.
Qualche mese dopo iniziarono anche le prime lezioni formali presso l’Istituto Tecnico Don Bosco di Henderson, un centro che fa del Sistema Preventivo di Don Bosco la sua bandiera.
E poi anche l’opera di Tetere si ampliò, quando, in risposta ai bisogni di sviluppo delle competenze rurali da parte della popolazione locale, nel campo adiacente alla parrocchia venne aperto il Centro di Formazione Agricola “Don Bosco”.
Nel 2005, inoltre, vide la luce “Radio BOSCO FM 89.9”, un’emittente, ideata da don Capelli e sviluppata da don Pereira, che riusciva a raggiungere circa 10-12mila ascoltatori sparsi tra pianure, colline, montagne e zone costiere.
Oggi, per il 25° anniversario di presenza nelle Isole Salomone, don Pereira ha realizzato un breve video (scaricabile in fondo all’articolo) che esprimere gratitudine e ringraziamento per questo primo quarto di secolo di educazione, sviluppo umano ed evangelizzazione in un popolo “sempre sorridente”.
Le Isole Salomone giacciono nella cosiddetta “Cintura di Fuoco” del Pacifico, vulnerabili a terremoti, tsunami, cicloni e forti cambiamenti climatici. Sono un Paese aspro, con isole coralline e atolli, e rappresentano lo Stato più povero delle isole del Pacifico, con un reddito pro capite medio inferiore a un dollaro USA al giorno.
Dopo il dominio coloniale britannico, il Paese ha ottenuto l’indipendenza nel 1978. Oggi il tasso di alfabetizzazione è pari a poco più del 35% della popolazione totale. Eppure, nonostante tutti i limiti e le difficoltà, sui volti della gente alberga sempre il sorriso. Essi irradiano gioia, felicità e contentezza in ogni momento.
Ancora oggi il 50% della popolazione delle Isole Salomone ha meno di 18 anni – il che le rende ancor più fortemente un campo di missione ideale per la Congregazione Salesiana. D’altra parte, le Chiese sono la speranza delle Isole Salomone. Quasi tutti gli abitanti delle Isole Salomone appartengono ad una denominazione ecclesiale. È la Chiesa che riunisce le persone per il culto, la comunione, l’interazione, lo svago… Il Cristianesimo ha poco più di un secolo di presenza nell’arcipelago e i suoi missionari, impegnati e zelanti, portano con sé anche l’educazione, servizi sanitari e lo sviluppo.
Il Paese, tuttavia, conta solo pochi missionari stranieri. Spetta ai sacerdoti, ai pastori e alla gente dell’isola, ora, servire il proprio gregge.
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