Dodicenne entrò nel collegio salesiano “San Basilio” di Randazzo (Catania), prima opera di Don Bosco in Sicilia, pronto ad accogliere la chiamata alla vita religiosa e apostolica tra i Salesiani; una vocazione fortemente contrastata dal padre e dal nonno, con le sue prove e le sue lotte lunghe e sofferte, ma coronata da gioioso successo.
Salesiano: sacerdote – insegnante – apostolo
Il 5 maggio 1908 il chierico Giuseppe Cognata emetteva la professione perpetua a San Gregorio di Catania, nelle mani dell’allora Rettore Maggiore don Michele Rua, oggi Beato, e l’anno dopo, il 29 agosto 1909, riceveva ad Acireale l’ordinazione sacerdotale.
Aveva conseguito brillantemente la laurea sia in Lettere sia in Filosofia ed ora andava ai giovani non solo come professore e assistente, ma come sacerdote pieno di zelo, svolgendo la sua missione in Sicilia a Bronte, nel Veneto a Este, nelle Marche a Macerata.
Direttore
La Prima Guerra Mondiale vide don Cognata soldato a Palermo, Trapani, Padova. E proprio a Trapani gettò le prime basi dell’Opera salesiana che fu chiamato a dirigere alcuni anni dopo. Fu direttore di opere, ma più ancora direttore di anime. Da Trapani fu chiamato a dirigere il collegio di Randazzo (Catania), poi quello di Gualdo Tadino in Umbria e finalmente fu direttore al “Sacro Cuore” di Roma.
Vescovo e Fondatore
Pio XI nel Concistoro del 16 marzo 1933 nominò don Giuseppe Cognata Vescovo di Bova, una Diocesi della Calabria particolarmente povera e disagiata. Ricevette l’ordinazione episcopale il 23 aprile successivo nella basilica del Sacro Cuore a Roma dal Cardinale salesiano Augusto Hlond, Arcivescovo metropolita di Gniezno e Poznań, oggi Venerabile, consacranti il Vescovo salesiano di Sutri e Nepi Luigi Maria Olivares, anch’egli Venerabile, e Mons. Romolo Genuardi, vescovo ausiliare di Palermo
Attraverso sentieri scoscesi e mulattiere Monsignor Cognata – che aveva scelto come motto episcopale l’espressione paolina «Caritas Christi urget nos» – volle visitare e confortare non solo tutti i paesetti della diocesi, ma anche i gruppi di povere famiglie sparse qua e là nei luoghi più remoti e più inaccessibili.
Diede vita a una pia società di giovani generose, disposte a lavorare con coraggio e gioia nei centri più piccoli, sperduti, abbandonati. Nacque così l’8 dicembre 1933la Congregazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore.
Nel silenzio e nella solitudine
Nel 1939 una bufera infernale si scatenò contro il Fondatore e la sua Istituzione. Il 20 dicembre 1939 la Congregazione del Sant’Uffizio, sulla base di false accuse, condannò ingiustamente Mons. Cognata alla destituzione dalla dignità episcopale. Egli allora andò lontano, vivendo per lunghi anni nel silenzio e nella solitudine, separato dalle sue figlie spirituali. Venne accolto nelle case salesiane di Trento e Rovereto fino al 1952 e poi in quella di Castello di Godego (Treviso) fino al 1972, svolgendo un assiduo e apprezzato ministero di confessore e guida spirituale.
Per Crucem ad lucem
La Croce è speranza, certezza di risurrezione e di vita. Mons. Giuseppe Cognata nella Pasqua 1962 venne reintegrato da papa Giovanni XXIII nell’Episcopato. Partecipò così per volontà di papa Paolo VI alla seconda, alla terza e alla quarta sessione del Concilio Vaticano II. Il 6 agosto 1963 fu nominato Vescovo titolare di Farsalo. Il 29 gennaio 1972 ebbe la gioia di sapere il suo Istituto riconosciuto con il «Decreto di Lode» da parte della Santa Sede. Si spense il 22 luglio dello 1972 proprio a Pellaro (Reggio Calabria), sede iniziale dell’attività missionaria delle Salesiane Oblate.
Le sue spoglie riposano nella casa generalizia delle Suore Oblate a Tivoli.