Nel suo intervento il Papa ha manifestato: “Vi invito, in questa settimana, a esprimervi con franchezza e in tutta libertà, l’ho detto e lo ripeto. Con ‘faccia tosta’. Siete i protagonisti ed è importante che parliate apertamente. ‘Ma ho vergogna, mi sentirà il cardinale…’. Che senta, è abituato. Vi assicuro che il vostro contributo sarà preso sul serio”.
Il Papa ha anche ascoltato le relazioni che cinque giovani hanno preparato sulla situazione della Chiesa nei loro continenti e ha risposto come un padre di fronte alle domande di un figlio, con semplicità e a partire da un cuore che possiede Gesù nella sua vita, come un Pastore che conosce le sue pecore, le accompagna, le guida e le incoraggia a continuare a camminare secondo i propri sogni.
Ha risposto alle domande di cinque giovani partecipanti alla riunione pre-sinodale. Una ragazza nigeriana vittima della tratta, un giovane francese ateo, una ragazza argentina che insegna negli istituti dell’organizzazione Scholas Occurentes, un seminarista ucraino e una giovane religiosa cinese.
“Siete i protagonisti ed è importante che parliate apertamente”, ha sottolineato il Papa, invitando a un “dialogo intenso”. “Siete invitati perché il vostro apporto è indispensabile” ha proseguito, aggiungendo poi “come in numerosi episodi biblici, Dio ha voluto parlare per mezzo dei più giovani”
“Abbiamo bisogno di ritrovare nel Signore la forza di risollevarci dai fallimenti, di andare avanti, di rafforzare la fiducia nel futuro. E abbiamo bisogno di osare sentieri nuovi. Anche se ciò comporta dei rischi – ha ripetuto il Papa. – Un uomo, una donna che non rischia, non matura. Senza rischiare, sapete cosa succede a un giovane? Invecchia! E anche la Chiesa invecchia … Abbiamo bisogno di voi giovani, pietre vive di una Chiesa dal volto giovane, ma non truccato. Non ringiovanito artificialmente, ma ravvivato da dentro”.