di Manuel Serrano
I Salesiani da molti anni hanno assunto questa sfida sotto la cura della loro missione. Don Bosco mostrò sempre la sua preferenza a lavorare per i giovani più bisognosi. Ciò si è tradotto spesso nel dare risposta ai bisogni dei giovani migranti e rifugiati, nonché alle loro famiglie. Le Piattaforme Sociali Salesiane della Spagna servono oltre 25.000 migranti e rifugiati, attraverso 40 progetti e con l’aiuto di 60 professionisti e 200 volontari.
“Sono progetti di apprendimento della nuova lingua e cultura, di supporto alla regolarizzazione dei documenti e di altri aspetti legali e giuridici, inerenti l’inserimento lavorativo, le case di accoglienza per minori stranieri non accompagnati e per famiglie, il supporto psicologico, la promozione della non discriminazione, della partecipazione delle donne migranti, di abitudini sane e di progetti genitoriali positivi”, spiegano dalle Piattaforme Sociali Salesiane. Inoltre, anche quest’anno diversi rifugiati saranno accolti nelle case salesiane delle Ispettorie salesiane di Madrid e Siviglia.
In molte città della Galizia, il programma “Teranga” rende onore al proprio nome (che in Wolof, una delle lingue del Senegal, significa per l’appunto “accoglienza, ospitalità”). Il progetto è rivolto a persone e famiglie immigrate, in qualsiasi situazione amministrativa, al fine di promuovere il loro inserimento nella società e assicurare loro una migliore qualità della vita. A Cartagena, il programma “Alraso” cerca di facilitare la qualificazione dei migranti, facendo sì che acquisiscano competenze professionali, possano inserirsi nel tessuto industriale e socio-culturale del loro ambiente e vedere garantita un’adeguata qualità della vita. Sono esempi di come la Congregazione lavora perché queste persone possano prendere in mano la loro nuova esistenza.
Ma le Piattaforme Sociali non sono le uniche entità salesiane focalizzate sulla cura di migranti e rifugiati. Le scuole salesiane in Spagna, ad esempio, accolgono oltre 4000 bambini e giovani provenienti da paesi stranieri. Un’immagine di integrazione che si osserva anche in altri ambienti salesiani, come i centri giovanili e le parrocchie.
In questo modo i Salesiani lavorano per accogliere, proteggere, promuovere e integrare i giovani migranti e rifugiati, così come le loro famiglie, affinché possano sentirsi di nuovo come a casa.