di Karen Laurie
È dal 2015 che il DBRC conduce in dieci città indiane dei programmi di formazione per contrastare l’abuso di sostanze nelle scuole; grazie a quest’esperienza ha preparato un manuale di 104 pagine, che fornisce una ricerca approfondita sulla minaccia delle droghe tra i giovani indiani oggi.
Il manuale non si limita ad una serie di pur utili definizioni, ma evidenzia la progressione nell’abitudine, i rischi, i fattori che contribuiscono all’abuso e presenta infine anche le pericolose derive chimiche che l’utilizzo di sostanza provoca “influenzando negativamente le funzioni cognitive”. Malgrado i numeri allarmanti, purtroppo le istituzioni scolastiche non sono ancora sufficientemente consapevoli della gravità del problema.
In particolare sono sottolineati diversi “fattori di vulnerabilità” che potrebbero spingere un bambino a sperimentare le droghe: fattori individuali, come i disturbi dell’attenzione e dell’apprendimento, bassa autostima…; fattori familiari, come situazioni conflittuali, violenze, eccessive aspettative da parte dei genitori…; o fattori sociali, come un’elevata facilità di accesso alle droghe in determinate aree.
“Lavorare sulla prevenzione è ciò che ritengo sia necessario fare” afferma don Fernandes. Per questo genitori e insegnanti dovrebbero lavorare insieme per individuare e affrontare il consumo di droghe non appena vengono rilevati i primi segnali indicatori.
“Abbiamo una serie di indicatori disponibili per l’ambito scolastico: se un ragazzo smette di fare i compiti, si assenta spesso, se ci sono modifiche improvvise nel comunicare o nell’atteggiamento… questi possono essere segnali” spiega don Fernandes.
Il quale nel libro propone anche delle misure preventive per orientare i minori verso una vita lontana dalle droghe: aiutare i ragazzi a “sviluppare buone capacità di comunicazione, relazioni di fiducia con gli adulti, e competenze sociali”.
Fonte: Don Bosco India