Don Á.F. Artime ha insistito su questi aspetti per il percorso della Congregazione: “vi invito a ritornare alle vostre Ispettorie con fede e coraggio. Dobbiamo avere grande coraggio per fare il bene dei giovani nel luogo in cui ci troviamo. Dobbiamo ascoltare il grido dei poveri e dei giovani, che tocca il nostro cuore. Il grido dei giovani che dicono: ‘ehi, attenzione, siamo qui!’. E dobbiamo avere il coraggio di andare da loro”.
“Una seconda espressione chiave per questi tempi è vivere con una visione di fede in tutto quello che facciamo. Questa visione può muoverci dalle nostre sicurezze. Crediamo che questo tempo presente ci richieda più che mai una profonda visione di fede”.
Nelle conclusioni il Rettor Maggiore ha detto di aver percepito come venga compiuto un lavoro davvero molto bello nelle opere salesiane della regione Europa Centro Nord, Zona Atlantico-Tedesca: ha constatato l’attuazione dell’opzione preferenziale per i giovani poveri, l’organizzazione dei laici, un’attenzione particolare ai giovani migranti e un’apertura ai giovani missionari venuti dall’estero per lavorare nelle Ispettorie.
Infine, ha chiesto di tenere in considerazione le sfide presenti per essere fedeli a Dio. Così, ha indicato come si debba continuare a crescere nella consapevolezza della bellezza di essere consacrati al servizio dei giovani; ha insistito nel continuare a lavorare con i migranti, soprattutto i giovani, ai quali va data una risposta permanente e continua; ha ricordato di coltivare una cultura di attenzione ai giovani e di dedicare più tempo a loro; di rafforzare e servire le vocazioni missionarie; di prestare particolare attenzione alla formazione. E, infine, ha insistito sulla necessità di una formazione permanente e soprattutto sull’apprendimento delle lingue dei vari paesi d’Europa. “Abbiamo bisogno di preparare con qualità i nostri giovani Salesiani, perché possano accompagnare con qualità i giovani”.