Ciao, Daniel! Presentati…
Mi chiamo Daniel Armando Núnez Silva, ho ventinove anni, sono di El Salvador e provengo dall’Ispettoria salesiana “Divino Salvatore” (CAM) dell’America Centrale.
Cosa ti ha ispirato a scegliere di diventare missionario?
La mia ispirazione per diventare missionario risale all’infanzia e all’adolescenza, quando facevo parte del movimento dell’infanzia missionaria (IAM) e della gioventù missionaria (JUMI), dove venivo istruito nella fede e nella missione quotidiana; ma è stato solo quando ho iniziato la mia formazione nella Congregazione Salesiana che ho sentito la chiamata di Dio alla missione ad gentes.
Sei felice del luogo in cui stai andando? Hai paure o preoccupazioni riguardo al nuovo luogo, alla cultura e alla gente?
Sono molto felice della chiamata di Dio a essere salesiano di Don Bosco e provo profonda gratitudine e umiltà per la chiamata specifica a essere missionario salesiano nella Circoscrizione speciale del Nord Africa (CNA) per condividere fede, vocazione, cultura e vita.
Come hanno reagito i membri della tua famiglia, gli amici e i confratelli quando hai parlato loro della tua vocazione missionaria?
Questa chiamata è stata una sorpresa per molte persone a me vicine (famiglia, amici, confratelli) perché ho fatto discernimento nel silenzio e nella preghiera, nella vita quotidiana e nell’accompagnamento spirituale su questa chiamata, ma ho trovato sostegno, incoraggiamento e preghiera da parte di tutti loro.
Quali sono i tuoi piani e sogni per la tua vita missionaria?
Il mio intento è quello di continuare a offrire la mia vita salesiana per la costruzione del Regno di Dio, con tutti i miei doni e i miei limiti, e di condividere più radicalmente la mia fede in una terra dove la maggioranza della popolazione è musulmana, ma dove in un clima di amicizia e familiarità, possiamo vivere i valori del Vangelo, secondo il carisma di Don Bosco.
Hai in mente qualche modello di grande missionario di cui vorresti seguire lo stile di vita?
Da quando ero nell’IAM e nella JUMI, i miei riferimenti missionari sono San Francesco Saverio e Santa Teresa di Gesù Bambino, e in loro trovo il modello di missionario che voglio continuare a coltivare, seguendo la nostra spiritualità salesiana: “contemplativo nell’azione”.
Qual è il tuo messaggio per i giovani riguardo alla scelta e alla vocazione missionaria?
Invito tutti i giovani che sentono nel cuore un’inquietudine missionaria a non aver paura di scoprire e rispondere con generosità, con un “sì”, alla chiamata di Dio, perché Egli non abbandona chi ha chiamato e lo mette in grado di rispondere più radicalmente alla missione specifica che gli affida. Sono vere le parole del profeta Isaia: “Non temere, io sono con te” (Is 41,10).