Porsi in ascolto delle istituzioni del territorio per confrontarsi con le “domande” educative di oggi e individuare prospettive di risposta. È stato questo il principale obiettivo che ha animato la tavola rotonda, un evento che è servito a consolidare un dialogo tra le istituzioni rappresentate per fare di Roma una “città educante”, capace di offrire percorsi di crescita e di formazione, anche nelle zone periferiche della città.
Ad aprire i lavori - moderati da Andrea Zapparoli, esperto in disagio giovanile e dipendenze -, è stato il saluto di Claudia Pratelli, Assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale, la quale ha evidenziato l’importanza di “favorire strategie comuni capaci di mettere in relazione i luoghi del sapere con la città, in una continua e reciproca contaminazione. La missione educativa delle Figlie di Maria Ausiliatrice è molta preziosa per la nostra città: l’educazione, infatti, è il principale strumento per promuovere una città più giusta”.
Anche Madre Chiara Cazzuola, Madre Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) e Gran Cancelliere della Facoltà “Auxilium”, nell’indirizzo di saluto ha sottolineato il valore di pensare e operare in rete tra le Istituzioni a favore dell’educazione, “via efficace per umanizzare il mondo e la storia, questione di amore e di corresponsabilità che si propone come antidoto all’individualismo, allo scarto, al sentirsi senza appartenenze”.
Punto di partenza della tavola rotonda è stata la presentazione dei dati storici che documentano sin dal 1891 la presenza delle FMA nella Capitale: “A Roma hanno preferito le periferie urbane e umane: qui si è portato il rispetto per ogni persona, il senso del dovere e del bene comune. Molte di quelle case ora sono parte integrante della città, alle prese con nuove forme di povertà e sfide educative”, ha spiegato suor Grazia Loparco, docente di Storia della Chiesa presso la Facoltà.
Dal quartiere popolare di Castro Pretorio a Trastevere, tra le povere casette di allora; da via Appia Nuova a Testaccio; da Tuscolano a Tor Bella Monaca. A Roma, oggi, le comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice sono 16, oltre a quelle dei Salesiani di Don Bosco.
Altro momento centrale della presenza delle FMA a Roma risale al 1978, quando in un’altra periferia, quella dopo Casalotti, dove mancavano scuole e servizi, sorse la prima Facoltà Pontificia affidata a donne, dedita alla formazione di figure educative. “Oggi la Facoltà ‘Auxilium’, sul nostro territorio, costituisce un ‘polo’ capace di invertire la prospettiva che spinge solitamente in direzione centripeta nella ricerca delle eccellenze formative - ha commentato Marco Della Porta, presidente del Municipio XIV -. Non rappresenta solo un presidio culturale, ma anche valoriale e di genere, ospitando una comunità nella comunità, con una forte vocazione internazionale”.
Gli ha fatto eco Sabrina Giuseppetti, presidente del Municipio XIII, la quale si è soffermata sul titolo della tavola rotonda: “Educare alle prospettive al femminile significa educare a una società equa, promotrice di bagagli valoriali che diano spessore al tessuto relazionale”. L’educazione integrale della persona, con attenzione particolare alle risorse delle donne a servizio della comunità civile, rappresenta dunque un fattore imprescindibile per un impegno a favore di una “città educante”, “capace - ha aggiunto Giuseppetti - di guardare alla costruzione di relazioni che diventano ‘sistema’ di relazioni, il tutto con una consapevolezza di base: ogni persona può cambiare e contribuire a migliorare il sistema di appartenenza e di conseguenza i sistemi correlati”.
Suor Piera Ruffinatto, Preside della Facoltà “Auxilium”, ha evidenziato l’impegno dell’istituzione a formare professionisti dell’educazione che intendono la professione educativa in dimensione progettuale e totalizzante. I tempi che stiamo vivendo infatti “fortemente sfidati dal post-pandemia, dai conflitti, dalla crisi economica e sociale, si ripercuotono sulle nuove generazioni, ipotecandone il futuro. Per questo è necessario stringere un’alleanza nella quale ciascuno e ciascuna di noi offra il suo apporto per comprendere criticamente e governare con lungimiranza la radicale transizione in atto” ha affermato.
Centrali nel corso della tavola rotonda sono state le testimonianze di Maria Grazia Vergari, Elisabetta Marini ed Elisabetta Empler, exallieve della Facoltà, che investono le loro competenze e la loro professionalità nei vari settori socioeducativi della Capitale e dei Municipi.
Nelle conclusioni hanno trovato spazio alcuni interrogativi riguardo le azioni educative e i progetti che la Facoltà “Auxilium” potrebbe mettere in campo per favorire l’implementazione della rete con il territorio, generando traiettorie che intersechino le politiche educative, sociali, culturali; come pure l’augurio che, insieme alle Istituzioni del territorio, la Facoltà possa diventare sempre più “spazio generativo” con la condivisione dei processi, la costruzione di un linguaggio condiviso, la trasparenza delle relazioni e la corresponsabilità nell’agire.
Fonti: Redattore Sociale, CGFMAnet.org